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Da: Famiglie Arcobaleno

L’ex Presidente del Tribunale dei Minori di Roma, Melita Cavallo, venerdì 7 ottobre a Ferrara per presentare il suo libro SI FA PRESTO A DIRE FAMIGLIA. Venerdì 7 ottobre, ore 16:00-19:00 in sala dell’Arengo a Ferrara si terrà una tavola rotonda su come è cambiato l’”arcipelago familiare” italiano. L’occasione è data dalla presentazione del libro di Melita Cavallo SI FA PRESTO A DIRE FAMIGLIA, Laterza 2015. Ne discuteranno con l’autrice: l’Avv. Stefania Guglielmi, la Dott.ssa Chiara Baiamonte, psicoterapeuta e giudice onorario presso il tribunale dei Minori di Bologna, la Dott.ssa Paola Castagnotto, presidente Centro Donna Giustizia, l’avv. Francesca Massellani, presidente di DAMMI LA MANO, associazione famiglie adottive e affidatarie; moderatrice dell’incontro sarà Roberta Zangoli, del
direttivo nazionale di Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali. Famiglie tradizionali, ricostituite, ricomposte, monoparentali, adottive, affidatarie, omogenitoriali: prendere atto di tutti gli scenari in cui interagiscono oggi genitori e figli è il primo passo per garantire il benessere dei bambini, raccontando come si è trasformato l’arcipelago dei legami affettivi. Il lavoro della giudice Melita Cavallo è stato importantissimo, da ultimo, per l’applicazione dell’adozione in casi particolari, prevista dalla legge 184, anche alle famiglie omogenitoriali, formate sia da coppie di donne che di uomini con figli. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Famiglie Arcobaleno, alla quale hanno aderito, oltre a Circomassimo Arcigay e Arcilesbica, altre associazioni non LBGT quali UDI, Centro Donna Giustizia, Dammi la mano, che parteciperanno alla tavola rotonda. L’incontro (aperto a tutta la cittadinanza, a tutte le famiglie, agli operatori nel campo della tutela dei minori quali avvocati, magistrati, psicologi, educatori) si prefigge di iniziare a parlare di ‘famiglia’ (o meglio di ‘famiglie’ al plurale) senza fanatismi o ideologie, superando i retaggi ‘tradizionalistici’, cercando di capire che cosa alcune nuove forme familiari possano insegnare circa il fondamento stesso della parola “famiglia” ossia delle funzioni familiari e genitoriali, se si osservano senza pregiudizi e stereotipi, avendo come faro il benessere e interesse superiore dei minori, cittadini del futuro (ricordando che il principio dell’interesse superiore del minore è alla base anche della recentissima sentenza della Cassazione che ha permesso finalmente la trascrizione in Italia dell’atto di nascita di un bambino – avvenuta in Spagna – come figlio di due mamme). L’evento ha ottenuto il patrocinio di: Comune di Ferrara, Master tutela Minori UNIFE, Ordine Avvocati di Ferrara, che ha anche concesso l’accreditamento come evento formativo (3 crediti) per i propri iscritti.

ABSTRACT DEL LIBRO

‘Spesso dietro ai discorsi pubblici sulla ‘famiglia tradizionale’ c’è molta miopia (o ipocrisia). La realtà testimonia che negli ultimi decenni l’arcipelago dei legami affettivi è cambiato in modo radicale e irreversibile, e non si può non tenerne conto. Così come non si può ignorare l’aspra conflittualità diffusa nei rapporti familiari, anche in quelli apparentemente ‘normali’. Attraverso quindici storie vere, Si fa presto a dire famiglia, di Melita Cavallo, giudice minorile dalla quarantennale esperienza, fa luce su questi cambiamenti e sui problemi delle famiglie di oggi e sollecita delle scelte efficaci in tutti coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.’

L’AUTRICE

‘Melita Cavallo, è stata presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, dove ha portato avanti iniziative di rilevanza nazionale. Ha lavorato nel settore della famiglia come giudice minorile a Milano, Napoli e Roma. Per l’impegno in campo minorile ha ricevuto alti riconoscimenti, quale il Prix Femmes d’Europe 1995 dal Parlamento Europeo e la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica francese nel 2012.’

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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