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da: organizzatori

Il negozio si estende su 2.500 mq di superficie ed è situato nel quartiere Fiere Ferrara, nei pressi del Centro Commerciale “Il Castello”.

Ferrara, 2 dicembre 2015 – 4 dicembre 2015: questo l’appuntamento per l’apertura al pubblico del nuovo punto vendita di Ferrara, che sarà inaugurato oggi. Facilmente accessibile dal centro città e dai Comuni della Provincia e situato nei pressi del Centro Commerciale Il Castello, si estende su una superficie di vendita di 2.500 metri quadrati, portando per la prima volta l’insegna Decathlon nella provincia.
L’Emilia-Romagna si contraddistingue per un’elevata sensibilità nei confronti della pratica sportiva: più dei due terzi della popolazione (68,4%) dichiara di dedicarsi a un’ attività sportiva o fisica. Il 26% degli abitanti in Regione pratica lo sport in modo continuativo, mentre il 9,8% in modo saltuario; il 31,4% invece non fa sport né attività fisica[1].
“Vogliamo portare l’offerta estensiva di Decathlon in un territorio in cui non eravamo ancora presenti” ha commentato Ferdinando Rotundo, Area Manager Regione Adriatica di Decathlon. “Accessibilità in termini di prezzo, qualità, valore tecnico e vicinanza geografica, con il risparmio che essa comporta sono gli elementi che contraddistinguono la nostra azienda e la nostra offerta. Gli abitanti di Ferrara e dell’intera provincia avranno a disposizione un negozio multispecialista che potrà soddisfare ogni esigenza in termini di prodotti e servizi”.
Secondo l’ultimo rapporto Coni ‘Lo sport in Italia’, a livello nazionale il 57,7% della popolazione dichiara di praticare sport o attività fisica: sono circa 17,7 milioni le persone che dichiarano di praticare uno o più sport nel tempo libero, pari al 30% della popolazione. Il 21,3% degli italiani pratica sport in modo continuativo, mentre l’8,7% lo pratica saltuariamente. I sedentari, ovvero coloro che dichiarano di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero, sono pari al 42% dei cittadini italiani. La situazione non è omogenea in tutta Italia: i livelli di pratica sportiva rimangono più alti al Nord, mentre risultano più bassi nelle regioni del Centro e del Sud Italia.[2]
Coerentemente con la propria missione di completa soddisfazione dell’appassionato sportivo, la nuova apertura Decathlon Ferrara propone al pubblico, su una superficie di vendita di circa 2.500 mq, una formula che integra prodotti caratterizzati per l’ottimo rapporto qualità/tecnicità/prezzo.
L’equipe del nuovo punto vendita, composta da circa 50 giovani appassionati sportivi, affiancherà i clienti nella scelta e negli acquisti. Grazie alla Scuola dei Mestieri, la struttura interna Decathlon di formazione, la “squadra” sarà costantemente formata in modo da garantire ai propri clienti un’interfaccia competente e al team un percorso di crescita professionale in azienda.
In occasione dei primi weekend di apertura al pubblico, saranno invitate a far visita al nuovo punto vendita alcune tra le più rinomate associazioni sportive del territorio, a segnale dell’impegno di Decathlon nella promozione dell’attività fisica e sportiva sul territorio di Ferrara e dell’intera provincia.
Innovazione, tecnologia e piacere per lo sport: attraverso le sue 20 marche Passione, ideate e sviluppate dal Centro di Ricerca e Sviluppo, Decathlon firma il suo impegno nell’ideazione di attrezzature e abbigliamento sportivo che, nell’offerta commerciale, si vanno ad aggiungere alle marche sportive internazionali.
In Decathlon i clienti hanno a disposizione tecnologie per oltre 74 differenti discipline dello sport. Lo sport, quello vero.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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