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da: Ufficio Comunicazione

20-26 maggio: a quattro anni dal sisma in Emilia Romagna

“Il Grande Impegno dei Consorzi di bonifica per la Sicurezza Idrogeologica l’irrigazione nelle zone terremotate”

Torna in piena efficienza la centrale idraulica di “Sabbioncello”, in comune di Quingentole nel mantovano, dopo la conclusione dei lavori per riportare a piena funzionalità uno degli impianti più importanti per la distribuzione di acqua di irrigazione nella bassa modenese, lesionato a seguito del sisma di maggio 2012 e dall’importante sciame sismico dei mesi successivi.

Nei giorni seguiti al terremoto del 2012, c’è una frase che si sentì ripetere spesso dal Presidente ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi Gestione e Tutela del Territorio ed Acque Irrigue) e del Consorzio Burana, Francesco Vincenzi: “Possiamo anche ricostruire abitazioni, aziende, scuole, ospedali: ma se non ci affrettiamo a sistemare i danni del sisma su canali di bonifica e impianti idrovori avremo edifici agibili, ma allagati.”
Decine di chilometri di canali furono infatti colpiti da gravi fenomeni di dissesto post-sisma: canali, che alla prima piena rischiavano il collasso degli argini e conseguenti allagamenti dovuti alle importanti fessurazioni createsi nelle sponde. Senza dimenticare che tutti gli impianti idrovori furono resi inagibili a causa di importanti lesioni strutturali e parziali crolli.
Riprende il Presidente, Vincenzi: “Oggi dopo 4 anni, a fronte dell’impegno della Regione Emilia-Romagna, che ha finanziato la messa in sicurezza e il ripristino delle opere danneggiate, abbiamo avuto la capacità di attivare molti dei cantieri programmati. Inoltre, quasi miracolosamente, siamo riusciti a non interrompere mai il servizio, perché gli stessi canali e impianti che d’inverno scolano l’acqua preservando dagli allagamenti, in estate assicurano l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura e l’ambiente.”

Il Direttore del Consorzio di bonifica Burana, Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “Da maggio 2012 lavoriamo senza sosta per ripristinare la completa funzionalità del nostro sistema idrico. Oggi possiamo dirci soddisfatti, perché tutte le opere provvisionali sono state ultimate. Ma se in due impianti come il Sabbioncello di Quingentole (Mn) e Pilastresi di Bondeno (Fe) sono già stati completati i lavori post-sisma, stiamo procedendo con le gare per appaltare i lavori agli impianti pluvirrigui, così come sono iniziati i lavori al bacino del S. Bianca e del Bondeno-Palata a Bondeno. La parte progettuale e quella burocratica richiedono particolare attenzione anche per ottemperare i vincoli della Sovrintendenza (si tratta spesso di impianti dall’importante valore storico e architettonico) così come le valutazioni ambientali nell’analisi e nello smaltimento dei terreni, su cui si vanno a realizzare gli scavi.”
A quattro anni dal sisma, dunque, tanto è stato fatto e tanto c’è ancora da fare.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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