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Da: Addetto stampa Prefettura Di Ferrara

Nell’ambito delle iniziative sviluppate in tema di sicurezza e legalità sul lavoro, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha presentato stamane a Palazzo Giulio d’Este i contenuti del Seminario di studio “BENE INSIEME”, organizzato dall’ Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza e Legalità del Lavoro operativo in Prefettura.
La giornata seminariale, che si terrà il 31 gennaio prossimo presso la sede di CNA Ferrara, si propone di approfondire i principi scientifici che stanno alla base della gestione dei comportamenti sul lavoro, in particolare quelli orientati alla salute e sicurezza, e alla loro ricaduta in termini di benessere, sia personale che organizzativo. La BBS, Behavior Based Safety o sicurezza basata sui comportamenti, è una tecnica di gestione della sicurezza che concentra l’attenzione sui comportamenti e utilizza metodologie partecipative per ridurre gli infortuni sul lavoro, attraverso la riduzione o l’eliminazione dei comportamenti e delle azioni insicure. Si tratta di un protocollo scientifico nato nell’ambito delle scienze del comportamento, evolute in un insieme di metodi e tecniche, appunto la Behavior Based Safety.
I dati statistici presentati stamane dal direttore provinciale INAIL di Ferrara dicono che il numero di infortuni denunciati nel 2017 è aumentato di 2,5% rispetto all’anno precedente. E, anche se il trend non consolidato nei primi 11 mesi del 2018 sembra prefigurare una lieve inversione di tendenza, resta preoccupante il dato sugli infortuni mortali che, a novembre 2018, era di 13 casi rispetto ai 10 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il Rappresentante del Governo, nel commentare i dati, ha sottolineato quanto sia importante “oltre alla attività di contrasto operata quotidianamente dagli Enti preposti alla vigilanza, rafforzare l’attività di prevenzione. Dopo la campagna di comunicazione promossa lo scorso anno e dedicata alla figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), quella presentata oggi è un ulteriore iniziativa che l’Osservatorio provinciale prefettizio si pone tra gli obiettivi da perseguire per il 2019 per sviluppare ulteriormente la cultura della sicurezza a tutti i livelli, favorendo la diffusione ed il consolidamento di comportamenti virtuosi nella realtà economica della provincia, con una mirata sensibilizzazione delle imprese ad adottare più efficaci modelli di organizzazione del lavoro”.
All’incontro erano presenti l’Assessore alle politiche del lavoro del Comune di Ferrara, Caterina Ferri, il Segretario Generale della CCIAA, Mauro Giannattasio, il direttore della sede INAIL di Ferrara, Davide Lumìa, il direttore della sede INPS di Ferrara, Massimo Formichella, il capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara, Maurizio Tedeschi, il responsabile del servizio UOPSAL-AUSL di Ferrara, Valerio Parmeggiani e il delegato delle Organizzazioni sindacali confederali dei lavoratori, Riccardo Grazi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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