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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oltre 1,1 milioni di euro per 33 nuovi progetti per la sicurezza urbana e la lotta all’infiltrazione mafiosa in Emilia-Romagna approvati dalla Giunta regionale.

“Prosegue il nostro impegno per garantire più sicurezza ai cittadini”, sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera. “Ci auguriamo che quanto fatto da questa amministrazione insieme a scuole, università, forze dell’ordine, magistratura, Comuni, Province e associazioni del volontariato rafforzi la coscienza per combattere il crimine organizzato fin dalle sue prime manifestazioni. Puntiamo a un’informazione diffusa e alla formazione di tutti coloro che possono essere esposti alle minacce e alla violenza del crimine organizzato. E’ un problema da non sottovalutare. La cultura della legalità ci può far capire che non si può essere indifferenti all’approccio mellifluo che porta alla subordinazione e all’illegalità. Un mondo di violenza senza diritti. Questo non lo vogliamo”.

I nuovi accordi coinvolgono tutte le province della Regione. La prima serie di intese è stata firmata in attuazione della legge regionale 3/2011 che prevede misure a sostegno della cultura della legalità e per la prevenzione dei fenomeni mafiosi, nonché per il recupero dei beni confiscati, da attuarsi tramite protocolli di collaborazione con enti locali, scuole ed università. Gli accordi di programma approvati sono 18 e sono finanziati dalla Regione con 379 mila euro, di cui oltre 365 mila nel bolognese.

Nel dettaglio, 10 accordi di programma sono stati sottoscritti con le amministrazioni comunali di Bologna e Rimini; con i comuni bolognesi di Pieve di Cento; Casalecchio, Calderara di Reno, Sala Bolognese e Bentivoglio; con Novellara (Re); Bellaria Igea Marina (Rn) e Copparo (Fe). Due gli accordi firmati con le Province di Reggio Emilia e Rimini, 1 con l’Unione piacentina Valnure Valchero, 4 con le Università di Bologna e Ferrara e 1 con il Liceo Minghetti di Bologna.

A questi si aggiungono altri 9 accordi di programma, per un ammontare complessivo di oltre 530 mila euro, in attuazione della legge regionale 24/2003 che prevede interventi volti al miglioramento di problemi di sicurezza o disordine urbano diffuso. Le intese sono state sottoscritte con le amministrazioni comunali di Bologna, Modena, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cattolica (Rn), Castel Nuovo di Sotto (Re), San Lazzaro di Savena (Bo) e uno con la Provincia di Bologna.

Sempre nell’ambito della legge 24 sono stati anche finanziati 6 accordi con le Unioni dei Comuni della Romagna Forlivese (Fc) Unione dei Comuni Valli e Delizie (Fe); Unione della Romagna Faentina (Ra) e le Unioni reggiane dei Comuni Val d’Enza, Tresinaro-Secchia e Terra di Mezzo.

Con tali accordi, che prevedono il sostegno ai progetti con 250 mila euro di contributi regionali, si prevede di unire i servizi di polizia municipale dei comuni delegandone la funzione alle rispettive Unioni. Inoltre vengono rafforzate le dotazioni strumentali, potenziate le centrali operative con l’uso del sistema di radiocomunicazione regionale R3, del sistema Rilfedeur per la raccolta e gestione delle segnalazioni, ampliati gli orari di servizio e rafforzati gli organici.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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