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Comunicato Stampa Lepida.

Siglata l’intesa Lepida, SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL Emilia-Romagna.

 31 marzo 2021 – Siglato accordo tra Lepida ScpA e le OO.SS. SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura digitale e l’utilizzo dei servizi digitali.

Scopo del protocollo è contribuire ad abbattere il divario digitale tra chi ha la possibilità di avvalersi delle tecnologie informatiche e chi si ritrova escluso, con conseguente disparità nelle opportunità sul piano sociale e nei diritti individuali, e aiutare coloro che hanno minore familiarità con l’uso delle tecnologie digitali, favorendo la massima diffusione della credenziale digitale unica tra le persone anziane e le loro famiglie, anche in considerazione delle potenzialità rappresentate dall’utilizzo online per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.

In accordo con SPI, FNP, UILP dei singoli territori, il protocollo prevede sessioni formative ad hoc per le persone indicate dalle OO.SS. affinché siano in grado di informare, assistere, istruire i propri associati sul percorso necessario per ottenere il rilascio delle credenziali personali SPID LepidaID, erogate da Lepida – società in house della Regione Emilia-Romagna per le infrastrutture e i servizi telematici, accreditata dal novembre 2018 da AgID come gestore nazionale di identità digitali.

Nel corso delle sessioni saranno fornite istruzioni e indicazioni per accedere online a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione: Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), 730 online, situazione contributiva, servizi di pagamento tributi, pratiche di impresa, prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, e qualsiasi servizio che richieda un’autenticazione, accessibile da pc, smartphone e tablet con la stessa username e password.

Il numero dei partecipanti, i giorni delle sessioni informative/formative, l’orario e le sedi verranno concordate tra Lepida e le strutture sindacali territoriali attraverso specifici accordi, anche individuando, se necessario, modalità e riferimenti a canali di risposta per risolvere problematiche che dovessero insorgere nell’applicazione del percorso di pre-registrazione.

Il protocollo, di durata annuale, prevede inoltre la realizzazione, da parte di Lepida, di un opuscolo informativo relativo alle procedure e alle modalità di accreditamento per favorire l’attivazione dello SPID. Le OO.SS. si impegnano a dare la massima diffusione tra i propri iscritti e le loro famiglie del materiale informativo prodotto da Lepida tramite newsletter, contatti diretti, iniziative di quartiere/comune, etc., e a supportare e assistere i cittadini, a partire dai propri iscritti, che riscontrano difficoltà nel seguire la procedura per il rilascio dello SPID, mettendo a disposizione, ove necessario e possibile, strumenti informatici presso le proprie sedi, nel rigoroso rispetto della normative relative alla privacy e al trattamento dei dati personali.

La formazione per acquisire le competenze necessarie per far fronte alle sfide poste dall’impatto delle tecnologie digitali, così come in altri ambiti della vita quotidiana, è coerente con le sollecitazioni provenienti dall’Unione Europea che, in tema di competenze chiave, raccomanda il miglioramento del livello di quelle possedute dagli adulti, sottolineando come anche quelle digitali siano cruciali “per poter realizzare appieno il proprio potenziale e un ruolo attivo nella società”.

Lepida è stata accreditata da AgID come Gestore di identità digitali SPID e ha avviato il servizio con identificativo LepidaID alla fine del 2018. Ad oggi le identità SPID LepidaID rilasciate sono oltre 600mila.

 

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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