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Da: Vice Sindaco del comune di Bondeno, Simone Saletti.

«Si era ipotizzata la sua partenza soltanto alcune settimane fa, lontani dall’emergenza che è scattata in seguito, ma anche grazie alla collaborazione di molte persone, siamo riusciti a fare partire un servizio di consegna a domicilio per anziani e persone fragili che, certamente, andrà mantenuto e potenziato anche in futuro, fuori dall’emergenza», così il sindaco facente funzioni, Simone Saletti, e l’assessore alle politiche sociali, Francesca Piacentini, sulla partenza del servizio delle consegne a domicilio, grazie alla collaborazione con la nuova cooperativa di comunità Ape System e di molti volontari, che hanno già dato la loro adesione a collaborare, unitamente alla disponibilità delle attività commerciali di Bondeno. «Siamo orgogliosi di essere riusciti a tempo di record ad attivare un progetto di sostegno alle persone fragili che ci sta molto a cuore – continua il Sindaco facente funzioni Simone Saletti –. A beneficio di persone anziane e non autosufficienti, che potranno vedersi recapitare a casa farmaci e beni di prima necessità, limitando ovviamente gli spostamenti per motivi di prevenzione (in questa fase) ma più in generale per aiutare chi autonomamente non è più in grado di recarsi al supermercato o in farmacia, per fare alcuni esempi». Il servizio funzionerà attraverso i seguenti numeri: 0532-899500, 350-1064673, oppure mediante l’indirizzo e-mail: apesystemcoop@gmail.com. A questi contatti risponderà un operatore che prenderà in carico la richiesta e provvedrà poi a contattare i volontari, formati e dotati dei dispositivi di protezione individuale (come mascherine e guanti), i quali consegneranno agli anziani o alle persone non autosufficienti che hanno fatto richiesta, i beni di prima necessità. La cooperativa di comunità Ape System nasce lo scorso 18 gennaio, con l’inaugurazione della sede di viale Pironi. Lo step successivo, dunque, sarà la partenza di questo servizio di consegna a domicilio per le persone fragili: «nella lettera che avevamo inviato ai commercianti soltanto alcuni giorni fa – precisa l’assessore Piacentini – è stato specificato che gli aderenti alla cooperativa Agire per Evolvere (Ape; ndr) e i volontari si sarebbero recati nei vari negozi e attività del territorio allo scopo di valutare le esigenze e pensare a come migliorare continuamente tale opportunità di consegna a domicilio. Intendiamo infatti lasciare aperto un canale comunicativo, per far sì che questo servizio sia continuamente aggiornato, sulla scorta delle esigenze della cittadinanza che, alla fine, è la destinataria ultima delle attività messe in campo dalla cooperativa Ape System»

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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