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Da Massimiliano Venturi

Venerdì 26 gennaio alle ore 21 è in programma l’evento di apertura di SipariOstellato, la nuova stagione del Teatro Barattoni realizzata con la direzione artistica di Massimiliano Venturi ed in collaborazione con l’Associazione Il Ragno d’Oro. La programmazione è organizzata in rete
con la stagione teatrale del Comune di Comacchio, diretta da Venturi sin dal 2013, e propone al pubblico un cartellone che affianca nomi di spicco del panorama teatrale nazionale ad eccellenze della produzione artistica locale, alternando settimanalmente gli eventi nei due teatri,
secondo date e spettacoli sempre diversi.
L’apertura ad Ostellato è affidata ad un personaggio d’eccezione: direttamente da Colorado Cafè, arriva una delle colonne portanti della trasmissione ideata da Diego Abatantuono. Sul palco del Barattoni salirà infatti Gianluca Impastato, per presentare un recital carico di
quell’ironia e quel talento comico che da anni lo portano con successo a varcare la cornice del piccolo schermo, presentando al pubblico dei teatri show esilaranti in cui si succedono i personaggi che lo hanno reso noto in tutto lo stivale. In particolare gli spettatori potranno
ammirare dal vivo gli sketch di Chicco d’Oliva e Mariello Prapapappo. Il primo di essi è un improbabile sommelier che trae ispirazione dalle rubriche enogastronomiche dei vari tg nazionali. Mariello Prapapappo è invece un personaggio ispirato ai programmi televisivi che ambiscono
attraverso sensazionali scoperte, a svelare misteri irrisolvibili. Uno spettacolo dal ritmo travolgente e dalla comicità fulminante, che sta riscuotendo grande successo nei teatri di tutta Italia anche tra gli spettatori più giovani.
Il costi del biglietto è di 10 €, under 18 8 €. E’ ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento alla stagione completa di 6 spettacoli (interi 50 € ridotti 48 €) ed il carnet 3 ingressi a scelta libera (25 €). La prevendita per tutti gli appuntamenti in cartellone prosegue fino
a fine stagione ogni mercoledì in Teatro, dalle ore 16 alle ore 19 (disponibile anche il martedì ore 15-18 in Biblioteca a Comacchio), ed on line sul sito www.sipariostellato.it. Aggiornamenti in tempo reale sulle pagine Facebook ‘Comacchio a Teatro’ e ‘Sipariostellato’.
Biglietteria aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle ore 20:00.
La programmazione proseguirà domenica 4 febbraio a Comacchio con lo spettacolo Vecchia sarai tu! della poliedrica Antonella Questa, mentre venerdì 9 febbraio sarà di scena il divertentissimo Volevo solo fare Amleto, spettacolo a cura di Proscenio Teatro e coprodotto dal Teatro
Stabile delle Marche, in scena ad Ostellato in esclusiva stagionale per la Provincia di Ferrara. Infoline al 349 0807587.

Info:
www.comacchioateatro.it
www.sipariostellato.it
www.burattini.info

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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