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da: ufficio stampa SIS, Società Italiana Sementi SpA

Fra le novità: i frumenti teneri CARAVAGGIO e TINTORETTO; i frumenti duri OVIDIO e FURIO CAMILLO; i mais ad alta digeribilità della fibra; le soie a basso contenuto di fattori antinutrizionali

Nata nel 1947 e ingranditasi con l’incorporazione di altre aziende storiche del panorama sementiero nazionale (La Foraggera di Lodi, la Società Polesana Produttori Sementi di Badia Polesine e la Società Nazareno Strampelli di Rieti), la Società Italiana Sementi – SIS di San Lazzaro di Savena (Bologna) rappresenta oggi un chiaro esempio di come un’azienda totalmente italiana e di proprietà esclusiva del mondo agricolo possa diventare un preciso punto di riferimento per gli agricoltori italiani, europei e di altri paesi.

Nei suoi oltre 60 anni di storia la SIS si è fortemente impegnata per mettere a disposizione degli agricoltori una gamma di prodotti sempre più ampia ed altamente qualificata, soprattutto attraverso un’incessante e competente attività di ricerca.

La concreta testimonianza di questo impegno è dimostrata dai quasi 200 prodotti presenti sul nuovo catalogo 2014/2015, pubblicato in questi giorni ed in corso di distribuzione presso gli agricoltori, le agenzie e i punti vendita degli operatori del settore.

Il catalogo, che può essere consultato direttamente sul sito www.sisonweb.com, contiene le principali novità SIS per le prossime campagne di semina e costituisce un vero e proprio compendio di riferimento per il settore delle grandi colture a pieno campo.

Accanto alle varietà di punta come il BOLOGNA (da tre anni prima varietà di frumento tenero coltivata in Italia), i frumenti duri MARCO AURELIO e CESARE e il riso VOLANO, gli imprenditori agricoli vi troveranno diverse novità interessanti ed opportunità colturali. Fra le più importanti ricordiamo: i frumenti teneri CARAVAGGIO e TINTORETTO; i frumenti duri OVIDIO e FURIO CAMILLO; i mais ad alta digeribilità della fibra MEGASIL; SIS AD 70, le soie a basso contenuto di fattori antinutrizionali ed infine una gamma completa di sementi foraggere e proteiche.

Come negli anni passati, in catalogo sono opportunamente evidenziate le varietà disponibili anche con certificazione biologica.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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