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da: ufficio stampa Tper

L’investimento nell’innovazione per il miglioramento del servizio e delle informazioni all’utenza è connaturato in Tper: l’azienda, nei suoi quattro anni di vita, ha percorso con decisione questa strada, dando anche seguito e sviluppo a buone pratiche realizzate in passato dalle realtà che l’hanno preceduta: dalla “storica” geolocalizzazione dei bus, di cui Bologna fu pioniera negli anni ’90, fino alle nuovissime “app” che oggi consentono informazioni a largo raggio.
Tper è stata tra le prime aziende di trasporto passeggeri in Italia a rendere disponibili i propri dati di interesse pubblico attinenti al proprio servizio tramite la politica degli open data: una scelta che ha permesso la creazione delle attuali 11 app, fruibili gratuitamente, scaricate in rete da migliaia di persone e oggi utilizzatissime. Quotidianamente si contano in media oltre 8.000 richieste di accesso ai dati derivanti da queste applicazioni, un numero che – sommato alle interrogazioni del sistema via sms, Hellobus – ci dice che circa 10.000 informazioni sui servizi Tper ogni giorno vengono gestite dagli utenti della telefonia e del web in maniera del tutto autonoma, indipendente, e con la comodità e l’immediatezza di un “touch”.
La presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, sottolinea così il valore dei nuovi sistemi: “Le moderne tecnologie hanno trasformato le modalità con cui si attingono informazioni o si fruisce dei servizi in ogni campo della quotidianità. I nostri open data alimentano app che contribuiscono a ‘personalizzare’ le informazioni e a gestirle in maniera sempre più utile e vantaggiosa, soprattutto in termini di tempo, o di effettuare comodamente pagamenti senza doversi spostare. Stiamo lavorando per ampliare ulteriormente queste possibilità, in ottica di sempre maggiore attenzione verso chi utilizza i nostri servizi”.
Un utente meglio informato è, infatti, più in grado di gestire i propri tempi di vita e di viaggio, più consapevole e, non ultimo, con un grado di vicinanza più elevato a chi opera per fornirgli il servizio, talvolta anche in condizioni difficili come quelle che si riscontrano nel traffico cittadino.
L’informazione in tempo reale è già una realtà consolidata nei pannelli a 185 fermate di Bologna e Ferrara; da qualche giorno, inoltre, i messaggi dei display delle pensiline “intelligenti” comprendono anche l’indicazione relativa al prossimo passaggio dei bus dotati di pedana per l’accesso di carrozzine per persone a ridotta mobilità: un’importante informazione già fruibile attraverso le app. I bus urbani sono dotati di un sistema per l’annuncio interno della prossima fermata e, da alcuni mesi, di messaggi variabili di utilità (limitazioni di corse, deviazioni, annunci diversi) con frequenze programmabili. Per favorire l’utenza non vedente e ipovedente, i bus urbani e suburbani sono dotati di un altoparlante esterno che comunica il numero della linea e la direzione una volta arrivato in fermata.
Sempre sul piano informativo, Tper ha in essere servizi via sms e infomail per i propri abbonati e per chi si iscrive gratuitamente al sito di Tper, fruibile ugualmente su pc e device mobili, in quanto interamente responsive già dal 2013 e oggi visitato quotidianamente da 12.000 utenti.
L’Azienda ha realizzato non solo facilitazioni informative, ma anche commerciali, che hanno già consentito ad oltre 29.000 persone di acquistare o rinnovare il proprio abbonamento online o al bancomat, evitando il rischio di code in biglietteria. Lo sviluppo di realizzazioni in tema di mobile ticketing e di dematerializzazione dei titoli di viaggio vede già in essere la possibilità di acquisto online del biglietto per il servizio BLQ Aerobus di Bologna, che collega la Stazione Ferroviaria Centrale all’Aeroporto Marconi e dei treni-mari Tper “Freccia Orobica” che collegano Bergamo alla riviera adriatica; presto questa possibilità sarà estesa anche ai biglietti di corsa semplice sui treni della rete regionale.
Le nuove tecnologie hanno consentito anche il dimezzamento dei tempi di risposta ai reclami e permettono oggi anche il pagamento online, via home banking e negli uffici postali delle sanzioni prese sui bus.
Maggiori approfondimenti e i principali dati su tutte le novità e i servizi citati in questa nota, sono reperibili nella relazione allegata.
Per favorire l’utilizzo dei sistemi “smart” che consentono risparmio di tempi e sempre maggiori opportunità di contatto tra l’Azienda e l’utenza servita, Tper sta valutando anche di organizzare a breve una “due giorni” informativa sia a Bologna che a Ferrara, in un punto centrale della città: l’iniziativa, di cui sarà data notizia, prevede la possibilità di ricevere supporto per imparare ad utilizzare i servizi online e scaricare le app informative prescelte e sarà anche occasione di ascolto, di approfondimento e di maggiore conoscenza delle aspettative dell’utenza sui nuovi strumenti

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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