Skip to main content

da: Ufficio Stampa Ass. Culturale SORGENTE IDEA

Darfo Boario Terme, 8 settembre 2015 – Manca ancora poco, pochissimo, per potersi iscrivere ai concorsi Le parole che cantano, alla sua seconda edizione e Vedere la musica, primissima edizione dedicata a chi ama trasmettere la passione musicale attraverso i pixel. A lanciare la sfida al talento è Sorgente Idea, Associazione culturale senza scopo di lucro nata a Darfo Boario Terme (BS) per valorizzare artisti e creativi della musica, della letteratura e della comunicazione visiva.

Entro il prossimo 20 settembre, infatti, sarà possibile proporre melodie, testi, canzoni e fotografie iscrivendosi ai contest, lasciando che a giudicare le proprie proposte siano tanti big della musica e della fotografia italiana. A partire da: Franz Di Cioccio, batteria e voce della Premiata Forneria Marconi, un mito della musica italiana, che, come presidente, guiderà la giuria del concorso Le Parole Che Cantano 2015, aperto a compositori, produttori, interpreti e cantanti; Omar Pedrini, storico chitarrista dei Timoria a fianco di Francesco Renga e ora affermato solista; Oscar del Barba, l’eclettico pianista che spazia dal pop al jazz e Diego Minoia, pianista e compositore, autore di oltre 300 pubblicazioni musicali.
Per chi invece la musica la vive con gli occhi, il concorso Vedere la Musica lascia ampio spazio al talento fotografico dei concorrenti giudicati dal regista e video-maker Davide Bassanesi, il fotografo Gio Lodovico Baglioni, specializzato in panorami, virtual tour e immagini “Gigapixel”, nonché autore di oltre 40 pubblicazioni, Gian Luigi Braggio, artista noto per l’instancabile ricerca di umanità e crescita spirituale, e Fabio Cattabiani, fotografo professionista direttore della fotografia e film-maker, presieduti da Fabio Nosotti (www.fabionosotti.com), fotografo e giornalista di musica e moda, co fondatore delle storiche Il mucchio selvaggio e Buscadero, collaboratore di importanti realtà come Rockerilla, Videomusic, Vogue Italia, autore di oltre 2000 copertine di dischi, che dal 1987 espone le sue opere in mostre itineranti.
L’associazione Sorgente Idea, infatti, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Darfo, riunisce professionisti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, della comunicazione, del giornalismo e della formazione, che condividono la passione per la cultura e per la valorizzazione dei talenti e delle abilità, impegnandosi a promuovere iniziative culturali sul territorio della Valle Camonica, per stimolare e valorizzare la crescita individuale e di gruppo, in particolare per i giovani, ma anche per dare nuove opportunità a chi è più adulto, incentivando le qualità artistiche personali.
«I talenti nel panorama italiano non mancano, ma spesso manca uno spazio nel quale mostrare i prodotti della creatività individuale, un palcoscenico dove mettersi alla prova per sfidare se stessi e affrontare il giudizio del pubblico o di una giuria, delle possibilità d’incontro con professionisti e personaggi affermati degli specifici settori (nel nostro caso: musica e fotografia) che possano dare consigli per migliorare e procedere verso traguardi più avanzati. Questo è quello che desideriamo fare con Le parole che cantano 2015 e Vedere la musica» – ha dichiarato Diego Minoia presidente dell’associazione Sorgente Idea, aggiungendo: «A livello tecnico l’evoluzione della strumentazione, l’abbassamento dei prezzi e la facile reperibilità di apparecchiature rende in genere i prodotti qualitativamente piuttosto buoni. La vera sfida quindi si gioca sull’originalità del pensiero, dei contenuti, del punto di vista e questo nessuna apparecchiatura potrà mai fornirlo. Cervello e intelligenza, creatività e duro lavoro rimangono le discriminanti tra un prodotto medio ed uno eccellente. Così, con i concorsi speriamo di stimolare questo spirito d’innovazione, questa esclusività e unicità creativa che caratterizzano ogni vero artista sostenendo la musica, la vera musica, per trasmettere emozioni e favorire la crescita dei vincitori».
I big della musica e della fotografia, dunque, sono pronti a conoscere talenti italiani di ogni età e regione e a esibirsi con loro sabato 3 ottobre al Teatro S. Filippo di Darfo, per la finalissima dei due concorsi patrocinati dalla Regione Lombardia.
Tutte le informazioni sui bandi ufficiali dei concorsi sono disponibili sul sito dell’associazione: www.sorgenteidea.it

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it