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Da: Comune

Operazione di polizia Locale in Lungomare Italia a Lido delle Nazioni

Il Comando della Polizia Locale ieri pomeriggio ha dato esecuzione all’ordinanza di sospensione attività, a carico dell’esercizio commerciale all’insegna “Alimentari Lungomare” sito in Lungomare Italia – Lido delle Nazioni, il cui titolare H.H.S. cittadino del Bangladesh, era già stato sanzionato dagli agenti della Polizia Commerciale per aver violato più volte l’art. 14 ter c. 2 della Legge 125/2001, perché sorpreso a vendere bevande alcoliche a minori degli anni 18. Il negozio dovrà restare chiuso per ben tre mesi, fino al 09/11/2019, così come previsto dall’articolo 14 ter della legge 125/2001 che punisce severamente ed economicamente l’esercente che viola più volte il divieto di vendita o somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Al momento sembra che Comacchio sia il primo Comune della Provincia ad aver applicato la sanzione disponendo la chiusura di tre mesi dell’esercizio commerciale per la reiterazione della vendita di alcolici ai minori.

Sempre nell’ambito dei controlli attuati Polizia Commerciale si è inoltre proceduto alla denuncia a piede libero del titolare di un bagno di Lido delle Nazioni che risultava aver effettuato una attività di pubblico intrattenimento, in totale assenza di autorizzazione e senza aver sottoposto i locali al vaglio della Commissione Comunale di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli; quest’ultimo controllo era stato particolarmente sollecitato anche dalla Confesercenti di Ferrara, impegnata nella tutela di quei locali che investono sulla sicurezza ed adempiono a tutte le stringenti normative in materia. Stesso controllo per un altro bagno di Porto Garibaldi, che risultava però essere in regola.

La Polizia Locale in occasione della settimana del ferragosto, intensificherà i controlli sul rispetto del divieto di vendita o somministrazione di alcolici per tutelare i ragazzi minori inconsapevoli delle conseguenze correlate all’abuso di alcool.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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