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Da Legacoop Estense

Dalla Regione Emilia-Romagna 6,8 milioni di euro per le imprese dell’acquacoltura. Alleanza delle Cooperative Italiane di Ferrara: “Una grande opportunità per le cooperative della nostra provincia”

Dalla Regione Emilia-Romagna 6,8 milioni di euro per valorizzare la qualità delle produzioni dell’acquacoltura e favorire modelli produttivi basati sull’innovazione, l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. È aperto il bando per la Misura 2.48. “Investimenti produttivi destinati all’acquacoltura”, nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, destinato ad imprese che svolgono attività di acquacoltura in misura esclusiva o prevalente.
“Si tratta di un bando di grande interesse per le cooperative che operano nel settore dell’acquacoltura del nostro territorio – afferma Mattia Lanzoni di Legacoop Agroalimentare Nord Italia Dipartimento Pesca – in quanto finanzierà misure dirette a sostenere la competitività e la redditività delle imprese, dal miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro alla promozione della salute e del benessere degli animali. Il bando vuole infatti favorire un’acquacoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, promuovere l’uso efficiente delle risorse e sostenere il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio”. “Come Alleanza delle Cooperative di Ferrara – prosegue Vadis Paesanti – mettiamo a disposizione i nostri Sportelli Pesca, attivati in collaborazione con la cooperativa Cosemar e con Confcooperative – Federcopesca al fine di fornire consulenza e supporto tecnico alle cooperative del settore che vogliano partecipare a bandi ed accedere a contributi e finanziamenti”.
Numerose le aree di intervento delle spese ammissibili, tra cui: investimenti in nuove tecnologie di allevamento off-shore; acquisto di macchinari ed attrezzature; opere impiantistiche, edilizie, sistemazione e miglioramento di circuiti idraulici; sistemi di gestione open-sea. Possono essere finanziati anche la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile ad uso aziendale, l’acquisto di attrezzature informatiche, nonché la certificazione ambientale e di ecogestione.
I progetti devono essere compresi tra un minimo di 25.000 e un massimo di 80.000 euro di spesa ammissibile, con un aiuto fissato al 30% dell’importo dell’investimento, fino al 50% nel caso di aziende che rientrano come Piccole e medie imprese (Pmi).
Le domande possono essere presentate fino al 12 febbraio 2018. Per informazioni su bandi e finanziamenti, Cosemar 0533 995897 e Ufficio Confcooperative-Federcoopesca 0533 670529.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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