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da: ufficio stampa Hera

Il Gruppo è primo nella classifica emersa dallo studio Top Utility, che analizza le performance delle più importanti aziende di pubblico servizio del Paese

La sostenibilità, in Hera, ha tante facce. Sono le facce delle molte persone che all’interno del Gruppo vi lavorano ogni giorno con successo, raggiungendo performance per cui la multiutility viene oggi premiata a Milano nell’ambito della terza edizione di Top Utility, il think tank dedicato all’eccellenza delle utility italiane.

Dopo aver conseguito il primo premio assoluto nell’edizione d’esordio e aver ottenuto, l’anno scorso, il riconoscimento legato alla comunicazione, Hera aggiunge così al proprio “palmarès” un altro primato, attribuito al Gruppo “per i migliori risultati in tema di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale”. Sono 66, in particolare, i parametri dell’indagine che la multiutility ha superato, risultando sempre all’altezza del gradino più alto del podio, sia come azienda nel suo insieme sia rispetto alle specifiche aree interessate dall’esame.

Minimo comune denominatore di tutta la realtà aziendale, la sostenibilità è oggetto – ogni anno – di una specifica forma di rendicontazione, il Bilancio di Sostenibilità, che assicura a tutti gli interlocutori una informazione completa e tempestiva sugli impatti sociali e ambientali del Gruppo. Nel Bilancio vengono illustrati attività, risultati e obiettivi che caratterizzano l’impegno della multiutility su questo fronte.

Si va dai risultati più recenti, come la certificazione ISO 50001 che riconosce l’eccellenza di Hera S.p.A. nell’uso efficiente dell’energia, ad aspetti ormai consolidati, che ogni anno vengono puntualmente confermati: le performance nella gestione dei rifiuti urbani, all’avanguardia non solo in Italia ma anche in Europa, e nell’effettivo recupero dei materiali correttamente conferiti, oggetto di specifica rendicontazione con il Report Sulle tracce dei rifiuti; i controlli a garanzia della qualità dell’acqua del rubinetto, dettagliati nel Report In buone acque; la promozione del passaggio alla bolletta on-line, abbinata alla piantumazione di nuovi alberi nei centri abitati; l’impiego di una flotta aziendale di veicoli elettrici e l’implementazione di una rete di colonnine di ricarica che favorisca, per tutti, la mobilità elettrica.

Questi esempi, che non esauriscono affatto l’insieme delle attività prese in esame dall’indagine, rendono conto di come l’impegno del Gruppo nella sostenibilità si traduca in una pluralità di attività concrete, che hanno immediate ricadute sulla qualità della vita di tutti, non ultimi i dipendenti, ai quali sono rivolte politiche del personale tese a promuoverne la formazione e ad assicurare la massima sicurezza sul lavoro. Quest’ultimo impegno è testimoniato dal trend dell’indice di frequenza degli infortuni, dimezzato dalla costituzione di Hera ad oggi, e anche dall’adozione della certificazione OHSAS 18001, che con l’estensione ad AcegasApsAmga ha portato a superare il 90% dei lavoratori che operano in società del Gruppo con tale certificazione.

“Siamo molto orgogliosi di un premio che attesti il nostro impegno nella sostenibilità – dichiara Filippo Bocchi, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Hera – perché gli obiettivi relativi agli aspetti ambientali e sociali sono integrati al nostro sistema di pianificazione e controllo e trovano una puntuale rendicontazione nel nostro bilancio di sostenibilità, che è redatto con il massimo livello d’aderenza a standard internazionali, è verificato esternamente e viene dal 2007 pubblicato contestualmente al bilancio economico. Pubblicare un rapporto di sostenibilità – conclude Bocchi – non è per noi una questione di immagine, ma rappresenta piuttosto un impegno profondo e costante, capace di testimoniare con risultati e obiettivi concreti i valori che stanno alla base di un modello di sviluppo costruito assieme ai territori di riferimento, nell’interesse dell’azienda e di tutti gli stakeholder.”

Il Gruppo è primo nella classifica emersa dallo studio Top Utility, che analizza le performance delle più importanti aziende di pubblico servizio del Paese

La sostenibilità, in Hera, ha tante facce. Sono le facce delle molte persone che all’interno del Gruppo vi lavorano ogni giorno con successo, raggiungendo performance per cui la multiutility viene oggi premiata a Milano nell’ambito della terza edizione di Top Utility, il think tank dedicato all’eccellenza delle utility italiane.

Dopo aver conseguito il primo premio assoluto nell’edizione d’esordio e aver ottenuto, l’anno scorso, il riconoscimento legato alla comunicazione, Hera aggiunge così al proprio “palmarès” un altro primato, attribuito al Gruppo “per i migliori risultati in tema di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale”. Sono 66, in particolare, i parametri dell’indagine che la multiutility ha superato, risultando sempre all’altezza del gradino più alto del podio, sia come azienda nel suo insieme sia rispetto alle specifiche aree interessate dall’esame.

Minimo comune denominatore di tutta la realtà aziendale, la sostenibilità è oggetto – ogni anno – di una specifica forma di rendicontazione, il Bilancio di Sostenibilità, che assicura a tutti gli interlocutori una informazione completa e tempestiva sugli impatti sociali e ambientali del Gruppo. Nel Bilancio vengono illustrati attività, risultati e obiettivi che caratterizzano l’impegno della multiutility su questo fronte.

Si va dai risultati più recenti, come la certificazione ISO 50001 che riconosce l’eccellenza di Hera S.p.A. nell’uso efficiente dell’energia, ad aspetti ormai consolidati, che ogni anno vengono puntualmente confermati: le performance nella gestione dei rifiuti urbani, all’avanguardia non solo in Italia ma anche in Europa, e nell’effettivo recupero dei materiali correttamente conferiti, oggetto di specifica rendicontazione con il Report Sulle tracce dei rifiuti; i controlli a garanzia della qualità dell’acqua del rubinetto, dettagliati nel Report In buone acque; la promozione del passaggio alla bolletta on-line, abbinata alla piantumazione di nuovi alberi nei centri abitati; l’impiego di una flotta aziendale di veicoli elettrici e l’implementazione di una rete di colonnine di ricarica che favorisca, per tutti, la mobilità elettrica.

Questi esempi, che non esauriscono affatto l’insieme delle attività prese in esame dall’indagine, rendono conto di come l’impegno del Gruppo nella sostenibilità si traduca in una pluralità di attività concrete, che hanno immediate ricadute sulla qualità della vita di tutti, non ultimi i dipendenti, ai quali sono rivolte politiche del personale tese a promuoverne la formazione e ad assicurare la massima sicurezza sul lavoro. Quest’ultimo impegno è testimoniato dal trend dell’indice di frequenza degli infortuni, dimezzato dalla costituzione di Hera ad oggi, e anche dall’adozione della certificazione OHSAS 18001, che con l’estensione ad AcegasApsAmga ha portato a superare il 90% dei lavoratori che operano in società del Gruppo con tale certificazione.

“Siamo molto orgogliosi di un premio che attesti il nostro impegno nella sostenibilità – dichiara Filippo Bocchi, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Hera – perché gli obiettivi relativi agli aspetti ambientali e sociali sono integrati al nostro sistema di pianificazione e controllo e trovano una puntuale rendicontazione nel nostro bilancio di sostenibilità, che è redatto con il massimo livello d’aderenza a standard internazionali, è verificato esternamente e viene dal 2007 pubblicato contestualmente al bilancio economico. Pubblicare un rapporto di sostenibilità – conclude Bocchi – non è per noi una questione di immagine, ma rappresenta piuttosto un impegno profondo e costante, capace di testimoniare con risultati e obiettivi concreti i valori che stanno alla base di un modello di sviluppo costruito assieme ai territori di riferimento, nell’interesse dell’azienda e di tutti gli stakeholder.”

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HERA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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