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Da: Comune di Ferrara

Come è consuetudine con la ripresa dell’attività sportiva allo stadio Paolo Mazza, ritornano i provvedimenti che modificano la circolazione e la sosta dei veicoli nelle aree limitrofe.
Con il rientro della Società “S.P.A.L. 2013 srl” nel campionato nazionale di Serie B, questi provvedimenti di limitazione del traffico assumono particolare importanza al fine di una corretta e sicura gestione dell’ordine pubblico. Il calendario di questo lungo campionato, in totale 42 giornate, prevede che le partite siano disputate solitamente al sabato in orario serale, come pure la domenica quando non gioca la Serie A. Considerato poi il numero elevato di squadre iscritte, sono previsti anche sei turni infrasettimanali di cui cinque da disputarsi il martedì e uno il lunedì.
Di conseguenza anche i provvedimenti di viabilità saranno adeguati alle citate giornate e alle eventuali diverse fasce orarie.
Ricordiamo che per rendere più chiara possibile la vigenza dei divieti di sosta, tutta la segnaletica verticale attualmente installata nella zona e che fa riferimento alle manifestazioni sportive, verrà integrata con un apposito pannello esplicativo nel quale saranno riportate la data e l’indicazione dell’evento, se diurno o serale/notturno. Inoltre verrà apposta idonea segnaletica mobile integrativa sul perimetro di chiusura.
Si evidenzia come l’area di sosta riservata ai veicoli dei tifosi delle squadre ospiti sia sempre quella di viale Vittorio Veneto nel tratto compreso tra corso Piave e via Cassoli (carreggiata principale e controviali), così come da Ordinanza n.32/2010 del Servizio Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara. Anche tale area verrà delimitata con apposite transenne.
Gli eventuali pullman lasceranno i tifosi nella stessa area, per poi essere condotti al parcheggio dell’Ex Mof nelle aree a loro riservate. Considerata l’importanza delle squadre che giocheranno allo stadio Mazza e il nutrito seguito che avranno di tifosi, è indispensabile che l’area adibita alla sosta dei loro mezzi sia completamente libera da veicoli.
Nel chiedere la più ampia collaborazione da parte dei cittadini, la Polizia Municipale raccomanda agli utenti della strada di prestare la massima attenzione al fine di evitare spiacevoli disguidi. (Comandante Laura Trentini)

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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