Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

“La Provincia di Ferrara, soprattutto nelle zone agricole, è una delle aree del Paese dove il fenomeno dell’invecchiamento è tra i più accentuati. In alcuni comuni quasi il 33% della popolazione ha più di 65 anni”, lo ricorda Stefano Spisani, Presidente dei Pensionati di Confagricoltura Ferrara. “La presenza di tanti agricoltori anziani è motivo di sviluppo, di coesione sociale, di conservazione del territorio e di valorizzazione dell’economia, delle tradizioni e della cultura agricola. Purtroppo le misure di rigore e di contenimento della spesa, adottate dai precedenti Governi, hanno toccato pesantemente il sistema pensionistico. Il reddito pensionistico medio mensile di un pensionato agricoltore – osserva Spisani – è di circa 537 euro lordi. Non è superfluo evidenziare che in questi anni di recessione, un pensionato presente in famiglia ha attenuato il rischio di disagio economico, fornendo un’importante rete di protezione sociale. Tale sforzo fondamentale è però stato ripagato dallo Stato con una pressione fiscale sul reddito pensionistico eccessiva ed iniqua. Il disagio sociale in cui vivono queste fasce di persone e le famiglie di cui si fanno più o meno direttamente carico – sottolinea il Presidente ferrarese dei Pensionati di Confagricoltura – deve essere urgentemente affrontato con una correzione delle disparità di trattamento fiscale e ponendo rimedio alle inadeguatezze dei sistemi di calcolo dell’indice dei prezzi e del paniere della spesa, dove sia adeguatamente ampio il peso dei beni alimentari, socio-sanitari ed energetici. È necessario poi definire un sistema di perequazione delle pensioni che sia stabile e indicizzato al costo della vita, equiparando inoltre il trattamento tra i pensionati ex lavoratori autonomi ed i pensionati del lavoro dipendente in materia di assegni familiari. Un capitolo a parte e non meno importante – conclude Stefano Spisani – attiene all’assistenza socio-sanitaria. Da tempo, tra ticket, limitazioni delle esenzioni, riduzioni posti letti, chiusure di ospedali, è diventato sempre meno fruibile da parte di anziani e pensionati, che sono le persone che più ne hanno bisogno. Riteniamo quindi necessario rivedere la funzione dei medici di base, ridotti troppo spesso a meri produttori di ricette mediche, senza più svolgere la preziosa opera di intermediazione tra paziente e struttura sanitaria, contribuendo così all’intasamento dei pronto-soccorso. Va infine rifinanziata in maniera adeguata e stabile il Fondo per la non autosufficienza, finalizzato a dare concreti sostegni soprattutto agli anziani che si trovano in gravi situazioni di disagio fisico e psichico, prevedendo altresì la massima attenzione al sostegno ed allo sviluppo di tutte le forme di assistenza domiciliare”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it