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da: Cento in Movimento

 Gruppo Spontaneo di cittadini “Cento in Movimento” invita i cittadini a partecipare all’incontro-dibattito dal titolo:

 
“Sprofondo Rosso. La dignità violata – Viaggio di semplici cittadini nel mondo del lavoro della provincia di Ferrara. Quali prospettive?”.
 
L’evento si terrà giovedì 19 febbraio alle ore 20.30 c/o la sala polivalente della Fondazione Zanandrea, Via Ugo Bassi 9, a Cento (FE).

Dopo il primo appuntamento, tenutosi il 25 ottobre, abbiamo infatti deciso di continuare il nostro viaggio nel mondo del lavoro nella nostra provincia e nella nostra Cento e di continuare a sollecitare i rappresentanti delle istituzioni.

“Sprofondo Rosso” nasce dal fatto che sta passando quasi inosservata la notizia che la provincia di Ferrara sia il territorio col tasso di disoccupazione più alto di tutto il nord Italia, e quella con la variazione del tasso di disoccupazione maggiore a livello nazionale dal 2007 al 2013. Un tasso che corrisponde quasi al doppio della media regionale.

Alla nuova tappa di questo viaggio saranno presenti come relatori:

Raffaele Atti, segretario generale della CGIL di Ferrara
 
Samuele Lodi, segretario generale della FIOM di Ferrara
 
Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio di Ferrara
 

Cercheremo, con l’aiuto dei relatori e nel confronto con il pubblico, di dare risposta a diverse domande che sorgono leggendo i report e gli articoli sui media. Qual è realmente l’attuale situazione? Quali sono le prospettive di evoluzione, positiva o negativa, dell’attuale situazione? Che ripercussioni avrà la politica nazionale, ed in particolare il Job-Act, sull’attuale nostra situazione?
Abbiamo invitato la giunta e il consiglio di Cento, Il Presidente della Regione, esponenti delle associazioni di categoria e dei cittadini, esponeneti della Commissioni Economia e Lavoro all’Assemblea Regionale.

Oltre ad offrire la possibilità di un intervento, sicuramente costruttivo, chiediamo cortesemente di divulgarel’informazione per aumentare la partecipazione alla vita civica sul nostro territorio. Tanto più che questo incontro non è promosso da alcun partito o gruppo politico, ma nasce dall’iniziativa spontanea di cittadini che non rivestono cariche pubbliche e svolgono esclusivamente attività di volontariato di base.

Cento in Movimento, non è infatti un’asociazione, una lista civica, un comitato; è bensì un gruppo spontaneo di cittadini che si incontrano per discutere dei temi più attuali sul territorio di Cento e del ferrarese, cercando di capire a situazione e di dare il proprio contributo per migliorarla.

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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