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da: ufficio stampa Cciaa di Ferrara

100 iscritti per l’evento dell’11 dicembre prossimo e l’Ente di Largo Castello pronto a mettere in collegamento audio-video tutte le sue sale

E’ sold out il convegno organizzato dalla Camera di commercio sulle startup innovative: 100 le imprese iscritte, provenienti da tutta la regione. E l’Ente di Largo Castello è già al lavoro per mettere in collegamento audio-video con la sala Conferenze tutti i suoi spazi disponibili.

“Siamo contenti – commenta a caldo Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – di una risposta così convinta da parte del sistema delle imprese. Un territorio può essere più o meno ospitale per le startup, se non lo è abbastanza, esse nascono e si sviluppano altrove. Ferrara – conclude il numero uno dell’Ente di Largo Castello – ha una grande storia di innovazione, trainata dalla scienza e dalla tecnologia, ma anche dallo stile di vita e dalla cultura. L’innovazione, però, va alimentata continuamente. Per definizione, non la si conquista mai una volta per tutte”.

Con il potenziale di crescita al lumicino, dunque, l’economia ferrarese ha fame di risorse che facciano uscire la produttività dallo stato di prostrazione in cui è caduta da troppo tempo. Le 19 start up innovative (diventeranno 23 entro l’anno) che corrono lungo i campi, in particolare, delle nanotecnologie, della scienza dei materiali, dell’Ict e della biologia stanno creando il potenziale per una terza rivoluzione industriale: quella che utilizzerà le risorse in modo più produttivo di quanto facciamo oggi, dando così libero sfogo a una forte crescita economica. Nel campo del software, ad esempio, sempre più le start up ferraresi sono chiamate ad appoggiare la manifattura nella grande sfida di integrare le tecnologie digitali nelle sue attrezzature tradizionali.

Trovare il giusto mix di politiche e incentivi per l’imprenditorialità vincente di oggi e per quella che, si spera, lo sarà domani è l’obiettivo del convegno della Camera di commercio, in programma l’11 dicembre prossimo, con inizio alle ore 14.30, presso la sala Conferenze dell’Ente camerale, al quale, dopo l’apertura affidata allo stesso presidente Govoni, interverranno Caterina Ferri, assessore del Comune di Ferrara in rappresentanza del sindaco Tiziano Tagliani, Pasquale Nappi, rettore dell’Università degli studi di Ferrara, Marco Maceroni, dirigente del Ministero dello Sviluppo economico, Marco Conte, vice Segretario generale di Unioncamere italiana, e Ruggiero Sveva, coordinatore del dipartimento Startup di ASTER Regione Emilia-Romagna.

Successivamente avrà luogo una Tavola rotonda, nel corso della quale Claudia Pingue (PoliHub by Fondazione Politecnico di Milano), Mario Maschio (Osservatori Digital Innovation), Nicola Sabba (MecMurphil Srl), Roberto Vitali (Village for all Srl), Michele Tedeschi (Fancy Pixel Srl), e Fabio Previato (Mobivision Srl) si confronteranno tra loro e con i più evoluti canali di finanziamento in grado di sostenerne i primi passi e la crescita verso un salto di qualità e renderle dei veri campioni internazionali cui anche altri possano ispirarsi. Coordinerà i lavori, Emanuele Borasio, fondatore della start up ferrarese Wear Srl.
Presenti, inoltre, tutti i Sindaci dei Comuni sede delle startup innovative ferraresi.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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