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Domenica 14 novembre ore 16 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara l’inventore del Buskers Festival racconta il suo primo disco. Bottoni: “Questo lavoro è un ‘grazie’ a Lucio Dalla, che mi ha dato la spinta per realizzare una mia raccolta musicale”

Ferrara – Il patron dei buskers Stefano Bottoni presenta “Canto”, il suo primo e – finora – unico disco, domenica 14 novembre ore 16 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara. Alla presentazione al Ridotto, insieme a Stefano Bottoni, saranno presenti anche il musicista Sergio Rossoni, il produttore dell’album Paolo Martorana, l’animatore musicale Patrizio Fergnani e il musicista Marco Bianchi. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Per accedere è necessario il green pass. L’evento è in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Una gestazione lunga, tanto che, come racconta il cantautore stesso, tutto ebbe inizio trent’anni fa, proprio all’ingresso del Teatro Comunale di Ferrara. Stefano Bottoni è con Lucio Dalla. “Ci diamo appuntamento al bar 4S – ricorda emozionato Bottoni – Lui mi aveva chiesto il biglietto per vedere le prove di Pierino e il lupo, diretto da Claudio Abbado. Era reduce dal tour di Banana Republic. Prese un caffè d’orzo e mi chiese: ‘Perché non mi fai avere una tua cassetta con i tuoi brani?’. Per me è stata un’emozione enorme, di quelle da batticuore”. Erano gli inizi degli anni Novanta. Quella cassetta, però, Stefano Bottoni non la fece mai avere al cantautore bolognese.
A distanza di tre decadi, però, proprio nel luogo in cui ci fu quello scambio di battute, Stefano Bottoni presenterà il suo disco “Canto”, lavoro iniziato due anni fa dopo l’uscita di Canzoni e ballate, suo libro che ripercorre cinquant’anni di canzoni e che è uscito per le Edizioni la Carmelina, presentato ad Autori a Corte.
“Non sarà un concerto, ma una conversazione” anticipa dell’incontro Stefano Bottoni, anche se non mancherà qualche pezzo pizzicato. “Un incontro che racconta com’è nato questo lavoro, con interventi di Paolo Martorana che ha prodotto il disco, con due grandi musicisti, Sergio Rossoni e Marco Bianchi, con Patrizio Fergnani che conosce la mia storia da Don Patruno in poi” racconta Bottoni. Un disco che è un ‘grazie’ a Dalla, “che mi ha dato la spinta per realizzare una mia raccolta musicale”.
Stefano Bottoni è cantautore e musicista dal 1967. Ha fondato ed è componente del gruppo Folk Studio e nel 1983 ha ideato il Premio Willaert riservato ai giovani musicisti ferraresi e fino al 1988 ne è stato anche direttore artistico. Nel 1987 ha ideato e fondato il Ferrara Buskers Festival, di cui è direttore artistico nonché presidente onorario dell’Associazione  Ferrara Buskers Festival. Nel 1990 a Firenze progetta per Coop Italia l’evento Menestrelli d’Europa con la partecipazione di Angelo Branduardi con un grande concerto in Piazza della Signoria. Animo eclettico, dal 1972 al 2004 è stato titolare di azienda di artigianato artistico. Nel 2000 è ideatore e progettista del Museo Internazionale delle Ghise – International Manhole Cover Museum a Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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