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Da: Bologna Jazz Festival

Concerto di lunedì 14 novembre
Bologna, Teatro Duse, ore 21:15
Steve Coleman and the Council of Balance with the Doelen Ensemble

Steve Coleman, sax alto; Jonathan Finlayson, tromba; Maria Grand, sax tenore; Miles Okazaki, chitarra; Anthony Tidd, basso elettrico; Dan Weiss, batteria; Maarten van Veen, pianoforte; Ilse Eijsink, clarinetto e clarinetto basso; Marieke Franssen, flauto e ottavino; Floris Onstwedder, tromba e tromba piccola; Marijn Migchielsen, trombone basso; Eva Stegeman, violino I; Jellantsje de Vries, violino II; Katya Woloshyn, viola; Andrea Gomez Oncina, violoncello; Nienke Kosters, contrabbasso; Wilbert Grootenboer, percussioni
Esclusiva nazionale

Uno Steve Coleman come non lo si è praticamente mai sentito dal vivo: il sassofonista guru del modernismo jazz newyorkese, ispiratore del collettivo M-Base, alla testa di una big band. Quella che si ascolterà lunedì 14 novembre alle ore 21:15 al Teatro Duse per il Bologna Jazz Festival sarà un’orchestra jazz sui generis: i Council of Balance comprendono infatti una schiera di fidati collaboratori di Coleman (Jonathan Finlayson alla tromba, Maria Grand al sax tenore, Miles Okazaki alla chitarra, Anthony Tidd al basso elettrico, Dan Weiss alla batteria) ai quali si aggiunge la strumentazione del Doelen Ensemble, con archi, ottoni, ance, percussioni. Questa produzione orchestrale di vasto respiro arriva al Bologna Jazz Festival in esclusiva nazionale.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.

Steve Coleman rispolvera la formazione The Council of Balance, apparsa in un epico disco inciso nel 1997 (Genesis, pubblicato come parte di un doppio album dalla BMG/RCA) e da allora rimasta praticamente in standby. La lunga pausa di The Council of Balance non stupisca: elemento fondamentale della poetica di Coleman è il continuo rinnovamento, in una ricerca dai vasti orizzonti esplorativi. Ricerca che lo scorso anno è approdata alla pubblicazione di Synovial Joints, disco che ha riportato Coleman sul terreno della musica per grande organico. Dietro il ‘marchio’ Council of Balance si cela infatti sostanzialmente una big band. Solo che abbiamo a che fare con Steve Coleman, uno dei più esoterici esploratori delle possibilità combinatorie dell’improvvisazione degli ultimi tre decenni: e così l’organico orchestrale è tutto a modo suo, con membri dei mitici Five Elements, solisti jazz e fiati di estrazione classico-contemporanea, una ritmica elettrificata, archi e percussioni sia latineggianti che classiche. Tutto ciò produce una musica fluviale, la cui camaleontica orchestrazione crea molteplici stratificazioni sonore.
La figura di Steve Coleman, chicagoano classe 1956, è una delle più avvincenti e affascinanti del jazz contemporaneo. Cresciuto a suon di R&B, trovò un importante stimolo per la sua crescita musicale nei veterani della scena jazz chicagoana, tra i quali spicca Von Freeman. Trasferitosi a New York ebbe la possibilità di collaborare con le big band di Thad Jones e Mel Lewis, di Sam Rivers e di Cecil Taylor. Ai suoi primi anni newyorkesi risalgono anche una serie di importanti collaborazioni come sideman: con Dizzy Gillespie, David Murray, Dave Holland, Michael Brecker, Abbey Lincoln.
Ma il nome di Coleman è indissolubilmente legato al collettivo M-Base, di cui fu co-fondatore e alla cui estetica fanno riferimento le varie sue formazioni, tra le quali i Five Elements sono la band assurta a maggiore notorietà. Con la loro combinazione di jazz, funk, soul, world music (particolarmente accentuata è la matrice ritmica africana), i Five Elements sono stati il modello per successivi organici come i Metrics e la Mystic Rhythm Society.
Teatro Duse: Via Cartoleria 42, Bologna

Informazioni:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Presidente: Federico Mutti
Direttore artistico: Francesco Bettini

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Biglietti:
Steve Coleman and Council of Balance:
platea: intero 40 euro, ridotto 36 euro
I galleria, palchi e barcacce: intero 35 euro, ridotto 31,50 euro
II galleria: intero 20 euro, ridotto 18 euro

I biglietti sono soggetti a diritto di prevendita

Riduzioni:
Riduzioni valide per soci Bologna Jazz Card 2016, giovani fino a 26 anni, soci Touring Club, possessori abbonamento annuale TPER Bologna 2016 e Card Musei Metropolitani Bologna.*

Tutti i biglietti soggetti a riduzione sono acquistabili esclusivamente presso le biglietterie dei teatri presentando il titolo che dà diritto alla riduzione*.

*Le scontistiche non sono cumulabili

Studenti del Conservatorio ‘G. B. Martini’ di Bologna e del Liceo Musicale ‘L. Dalla’ di Bologna: prezzo speciale 10 euro

Informazioni: ticket@bolognajazzfestival.com

Bologna Jazz Card:
Socio Young (fino a 26 anni): 10 euro
Socio Standard: 25 euro
Socio Gold: 50 euro
acquistabile o rinnovabile online nell’area soci del sito www.bolognajazzfestival.com

Vantaggi esclusivi per i Soci possessori della Bologna Jazz Card:
– applicazione del prezzo ridotto sull’acquisto di singoli biglietti presso le biglietteria dei teatri – accesso all’area riservata delle platee e delle gallerie
– speciali convenzioni con i jazz club affiliati al Festival

Prevendite:
– sul sito www.vivaticket.it e su tutto il circuito VivaTicket
– sul sito www.tiketone.it e su tutto il circuito TiketOne;
– nelle biglietterie dei teatri Manzoni e Duse.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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