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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Successo della bella iniziativa promossa da Cna a Palazzo Roverella, che ha favorito contatti e relazioni di business e progetti futuri di lavoro

Un centinaio di imprenditori a Palazzo Roverella tra stucchi, affreschi e dorature, per parlare di affari, ma non solo, attorno ad un tavolo imbandito. Giovani e giovanissimi per lo più, ma anche titolari di aziende di maggiore esperienza, nel complesso rappresentativi dei tanti settori di attività in cui si esplicita oggi il fare impresa: dalla metalmeccanica all’automazione industriale, dai servizi alla persona alle agenzie di comunicazione e marketing, dalla ristorazione alla organizzazione di eventi e cerimonie, dalla telematica alla consulenza gestionale.
A Eat to Meet, iniziativa alla seconda edizione organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori della Cna di Ferrara, si sono date appuntamento, l’altra sera, le imprese che vogliono scommettere su di sé, vincendo le difficoltà innanzitutto grazie alle loro forze e idee, per guardare avanti facendo leva sulla risorsa della collaborazione e delle relazioni, sullo scambio di esperienze, sulla possibilità di trovare percorsi comuni con altri imprenditori.
Lo ha messo in luce la stesso presidente provinciale del Gruppo Giovani Imprenditori Cna, Matteo Fabbri, aprendo la riuscita serata a Palazzo Roverella, che ha gravitato attorno ai tavoli imbanditi e al cibo, preparato dagli chef dell’Associazione professionale dei Cuochi Italiani in collaborazione con la Strada dei vini e dei sapori; ad ogni portata un cambio di tavolo, per fare conoscenza con altri ospiti, tra gnocchetti di zucca violina con crema d’aglio di Voghiera, filetto di maialino steccato, cremoso di pampepato e visciole e altre prelibatezze.
Sono proprio i giovani, aveva ricordato la presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Cna Stefania Milo, a credere con maggiore convinzione nella risorsa della collaborazione, protagonisti comunque di una visione innovativa, che si rivela cruciale di fronte ai cambiamenti economici imposti dall’attuale quadro economico. Punto, sottolineato anche dal presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni che, nel portare il proprio saluto ai convenuti ha poi aggiunto :“Qualità e innovazione sono oggi requisiti fondamentali, in una fase che presenta difficoltà, ma anche segnali positivi che vanno colti con un po’ di ottimismo e volontà di imboccare percorsi di crescita”. Di ottimismo ha parlato anche lo stesso vice-sindaco di Ferrara Massimo Maisto, che ha rivolto ai giovani imprenditori l’esortazione a puntare sulle risorse e i nuovi progetti promossi dall’Amministrazione nello sviluppo della cultura e del turismo, la creatività e le capacità presenti nel nostro territorio. L’iniziativa, che rientra nei Pomeriggi dell’Innovazione promossi dall’Associazione per l’Innovazione, si è giovata del contributo di Carisbo.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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