Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

Suner, il project festival targato Arci dedicato alle band emergenti dell’Emilia Romagna, entra nel vivo con un fitto calendario di concerti.

Dopo le fasi di scouting e di residenza artistica in 6 circoli della regione, e dopo i primi concerti autunnali, Suner si mette in viaggio per portare la musica dentro e fuori la Regione: sono 48 le date complessive che compongono una rassegna itinerante che ha l’obiettivo di promuovere le nuove proposte artistiche emiliano-romagnole.

Un progetto possibile grazie al radicamento capillare dei club musicali che compongono la rete Arci nella nostra regione e a livello nazionale e che ha permesso di costruire un tour di 8 date per ciascuna formazione selezionata.

Inaugurano la prima esibizione live dell’anno su un palco di Suner i Rumba de Bodas, gli esplosivi sette ragazzi bolognesi che trasformano in festa ogni concerto, al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara il 10 gennaio, per proseguire il 18 gennaio al Mercato Sonato di Bologna, al Vibra Club di Modena il 28 gennaio, e terminare il tour in Regione calcando i palchi del Kalinka di Modena (3 aprile) e del Circolo Colombofili di Parma (4 aprile).

Niente, nome d’arte di Mirko Paggetti, musicista proveniente dall’underground romagnolo, continuerà il suo tour, iniziato a novembre, il 25 gennaio al Circolo Arci Valverde di Forlì, per poi approdare, con le ultime due date, al Fuori Orario (6 marzo) e al Circolo Ghirba (14 marzo).

Prosegue il suo cammino anche la band di Isak Suzzi al Circolo Post di Parma l’11 gennaio, con una data intermedia, in scaletta con i Mariposa e Niente, al Fuori Orario di Taneto il 6 marzo, e il 13 marzo al Circolo Ghirba di Modena.

Mesi intensi aspettano anche i Mariposa che inizieranno con la prima data del 2020, in compagnia di Niente e Isak Suzzi Band, al Fuori Orario di Taneto il 6 marzo. Instancabili come la loro musica, subito dopo saranno impegnati fuori regione al Magazzino sul Po di Torino il 7 marzo e al MONK di Roma il 19 marzo, per poi concludere il tour in Emilia sul palco del Mercato Sonato di Bologna il 21 marzo.

Infine l’esordio sui palchi di Suner di Quando tutto diventò blu, nome d’arte dell’attesissimo progetto di Alessandro Baronciani, con il live al Circolo Bolognesi di Ferrara il 13 febbraio, per poi proseguire al Circolo Kessel di Cavriago (16 febbraio), al Circolo Colombofili di Parma il 14 marzo, al Mercato Sonato di Bologna (15 marzo), e terminare con le ultime date al Circolo Kalinka di Modena (27 marzo) e alla Cosascuola Music Academy di Forlì (29 marzo).

I sei progetti artistici selezionati sono stati coinvolti nelle residenze in sei circoli della Regione: Pulp (Parma), Fuori Orario (Reggio Emilia), Vibra (Modena), Mercato Sonato (Bologna), Bevitori Longevi (Forlimpopoli), 360 (Cesena). Le residenze, totalmente gratuite per gli artisti, sono state occasione di un percorso personalizzato e sperimentale, all’interno del quale le band si sono confrontate non solo con la preparazione alle esibizioni live, ma anche con aspetti legati alla comunicazione, approfondimenti legati al diritto d’autore, produzione e immissione sul circuito musicale ufficiale.

Il calendario definitivo e/o possibili variazioni sono disponibili sui canali ufficiali di Suner.

Suner è un progetto sviluppato da Arci Emilia Romagna in collaborazione con i comitati territoriali Arci, 37 circoli della regione, la casa di produzione video Undervilla Production, la società Caos Produzioni e la tv TR Media.

tag:

Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it