Scritto da Carlo Tassi il . Pubblicato in IL QUOTIDIANO, La vignetta.
Scritto da Redazione il . Pubblicato in ALTRI SGUARDI, IL QUOTIDIANO.
Prima 50.000, poi 100.000 euro… Anche la Lega ferrarese di Naomo & C mostra la propria vocazione muscolare e, all’esercizio del diritto di informazione, replica con un atto di natura intimidatoria. In questo caso facendo leva sul denaro. La vicenda è relativa a un articolo pubblicato dai colleghi di Estense.com che scaturisce dalle dichiarazioni di due testimoni, riferite a comportamenti in pubblico del segretario comunale del Carroccio. Nel resoconto giornalistico il legale di Lodi intravvede gli estremi della diffamazione e chiede, a titolo di indennizzo, dapprima 50.000 euro (in forma di bonaria conciliazione!) e – immediatamente dopo – addirittura 100.000. I colleghi, basiti, rifiutano ovviamente ogni transazione, e il sostituto procuratore Stefano Longhi – reputando infondata la richiesta – la respinge. Lodi, però, non demorde e si rivolge a questo punto al Gip, rinnovando la propria pretesa…
“L’uso della querela a scopo intimidatorio è purtroppo una pratica molto conosciuta dai giornalisti”, affermano, al riguardo, in una nota congiunta, Giovanni Rossi, presidente del consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna ed Emilia Vitulano, responsabile dell’Osservatorio regionale sulla professione.
A margine, nell’esprimere la nostra piena solidarietà ai colleghi di Estense, osserviamo come ancora una volta si cerchi, forzando sul contrappasso pecuniario, di mettere il bavaglio alla libera informazione. (Sergio Gessi)
Scritto da Sergio Gessi il . Pubblicato in ALTRI SGUARDI, NOTA A MARGINE, Primo piano.
Dibattito vivace e interessante quello di giovedì sulla crisi, che ha visto protagonisti Marco Cattaneo, Luigi Marattin e Giovanni Zibordi: confronto serrato, con qualche intemperanza verbale – da una parte e dall’altra – regolarmente sedata. Solo il finale è stato spiacevole: durante l’intervento conclusivo Marattin, ripetutamente interrotto (nonostante i richiami) da Zibordi, ha abbandonato la sala. Una decisione lecita la sua. Inevitabile? Sì, secondo il diretto interessato. No, secondo Fornaro che, in un commento su ferraraitalia, interpreta diversamente l’accaduto: pur non sottacendo l’episodio delle interruzione, ritiene che Marattin abbia agito d’impulso assecondando un’indole poco incline al contraddittorio.
Da questa asserzione Marattin si sente “calunniato”. Me lo ha fatto sapere con una telefonata dai contenuti sgradevoli, minacciando querela nei confronti dell’autore e del sottoscritto che, in quanto direttore, è responsabile della pubblicazione.
Io però, anche dopo un attento riesame del testo, continuo a non ravvisare nello scritto di Fornaro elementi diffamatori, ma solo l’affermazione di un soggettivo punto di vista. Stando così le cose non ho motivo per rettificare. Ritengo che le opinioni, anche quelle non condivise, vadano rispettate e non censurate. Se altri la pensano diversamente, in caso di controversia sarà il giudice a pronunciarsi.
La linea di questo giornale è basata sul rispetto della libertà di espressione: prova ne sia che dopo Fornaro è intervenuto un nostro collaboratore, Raffaele Mosca, sostenendo un punto di vista opposto. E’ auspicabile che il confronto prosegua serenamente. Le minacce non ci spaventano. E tutti i pareri, se formulati in termini civili, troveranno sempre spazio e diritto di manifestazione.
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