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da: ufficio Stampa Bologna Jazz Festival 

Nel panorama dei locali con live music di Bologna torna a farsi sentire il Take Five, e lo fa a voce alta. Questo piccolo ed elegante ‘salotto notturno’ con jazz dal vivo, aperto nel 2008, grazie all’intraprendenza del suo creatore Vito Meci torna ora alle sue origini dopo due anni di gestione esterna.

Così ora il Take Five Genuine Music Club si rilancia recuperando la propria idea originaria: dalla sua centralissima posizione in via Cartoleria 15 il locale tornerà a ospitare una fitta serie di concerti, per un totale di 14 appuntamenti annunciati per la prima parte della nuova programmazione, dal 4 aprile al 16 maggio. Una media di due spettacoli a settimana, a volte addirittura tre, con la serata fissa del sabato e varie altre date soprattutto di mercoledì e venerdì. In programma tanto jazz, in un’alternanza di stili moderni e di manouche: Logan Richardson, Jim Rotondi, Yuri Goloubev, Barbara Casini, Adrien Moignard

Sin dalla sua ideazione, la riapertura del Take Five ha incrociato il percorso di altri promotori culturali: l’Arci Bologna, che cercava un luogo in città nel quale realizzare una programmazione jazz, e il Bologna Jazz Festival, che invece da tempo meditava di avere una ‘casa’ con la quale estendere la sua attività concertistica, distribuendola lungo l’intero arco dell’anno.

Con la sua qualifica di referente organizzativo per il BJF, Meci si è trovato così nella posizione ideale per dare vita a una partnership tra queste importanti realtà e il suo rinnovato locale. Il Take Five diventa dunque il jazz club ufficiale del Bologna Jazz Festival e rinasce come circolo Arci, forte della collaborazione organizzativa col BJF e l’Arci Bologna nella creazione del programma musicale.

Grazie a questo duplice sostegno il Take Five aspira a porsi sin da subito nel novero dei migliori live club di Bologna: un luogo dove ascoltare musica, buona musica, cenando o semplicemente bevendo, in un ambiente dall’accattivante look metropolitano.
Il jazz contemporaneo troverà momenti di eccellenza con nomi come quelli del sassofonista Logan Richardson (in quartetto il 29 aprile) e del trombettista Jim Rotondi (impegnato con il quartetto The Loop in ben due serate: 7 e 8 maggio). Due visioni complementari del jazz made in USA: dalla sensibile e classica eredità hard bop di Rotondi, inserito in una band in cui la presenza dell’organo promette una spiccata propensione verso il soul, alla visionaria modernità di Richardson, solista conturbante, nella cui band militano giovanissimi talenti capaci di farci percepire il futuro della musica afro-americana. Italiano, ma esteticamente ben rivolto allo spiritual jazz statunitense prepotentemente addizionato di funk, è il quintetto Astral Travel guidato dal batterista Tommaso Cappellato (15 aprile). L’ottica jazzistica si sposta invece verso una sensibilità tipicamente europea col trio del contrabbassista russo Yuri Goloubev (il 22 aprile) e con l’iconoclasta e sopraffino Trio Rope, ovvero Fabrizio Puglisi (pianoforte), Stefano Senni (contrabbasso) e Zeno de Rossi (batteria), in scena il 15 maggio. L’8 aprile, la cantante e chitarrista Barbara Casini, con il suo duo “Uma Mulher”assieme ad Alessandro Lanzoni (pianoforte), proporrà le proprie canzoni: dopo una lunga carriera dedicata alla musica brasiliana d’autore, della quale è tra le più sensibili interpreti in Italia, eccola ora anche in veste di compositrice di songs che conservano comunque una chiara impronta carioca.

 

Tutti i sabati il Take Five aprirà poi le porte alla musica manouche: la miscela di swing, temi gitani e musette francese codificata negli anni Venti da Django Reinhardt e passata alla storia come jazz gitano o, appunto, manouche. Si parte sabato 4 aprile (inaugurazione ufficiale del Take Five) con il quartetto co-diretto dal chitarrista Jacopo Martini assieme all’acclamato clarinettista Nico Gori. Poi tutti i sabati a seguire saranno un fitto incrocio di chitarre e contrabbassi, marchi di fabbrica del sound manouche: l’11 aprile col trio del chitarrista turco-olandese Tolga During; il 18 aprile con un altro trio nel quale Tolga During condivide la leadership con Paolo Prosperini (anche lui alla chitarra). Il During – Prosperini Trio tornerà poi al Take Five anche il 25 aprile e il 9 maggio. Il 2 maggio, per la prima volta a Bologna, arriverà il sensazionale chitarrista francese Adrien Moignard, in trio. L’ultimo appuntamento col jazz manouche coinciderà con la data conclusiva di questa prima parte di programmazione del rinnovato Take Five: il 16 maggio, con il trio del chitarrista Gwen Cahue, giovane prodigio originario della Bretagna.

  1. PROGRAMMA

Sabato 4 aprile, ore 21:30

Jacopo Martini & Nico Gori Quartet

Jacopo Martini (chitarra), Nico Gori (clarinetto),

Matteo Anelli (contrabbasso), Sergio Rizzo (chitarra)

 

Mercoledì 8 aprile, ore 21:30

Uma Mulher

Barbara Casini (voce, chitarra), Alessandro Lanzoni (pianoforte)

 

Sabato 11 aprile, ore 21:30

Tolga Trio + Jam

Tolga During (chitarra), Lorenzo Lucci (chitarra), Matteo Zucconi (contrabbasso)

 

Mercoledì 15 aprile, ore 21:30

Astral Travel

Camilla Battaglia (voce), Piero Bittolo Bon (flauto, sax alto, clarino basso),

Paolo Corsini (pianoforte), Marco Privato (contrabbasso),

Tommaso Cappellato (batteria)

 

Sabato 18 aprile, ore 21:30

During – Prosperini Trio + Jam

Paolo Prosperini (chitarra), Tolga During (chitarra), Pippi Di Monte (contrabbasso)

 

Mercoledì 22 aprile, ore 21:30

Yuri Goloubev Trio

Yuri Goloubev (contrabbasso), Jason Rebello (pianoforte), Asaf Sirkis (batteria)

 

Sabato 25 aprile, ore 21:30

During – Prosperini Trio + Jam

Paolo Prosperini (chitarra), Tolga During (chitarra), Pippi Di Monte (contrabbasso)

 

Mercoledì 29 aprile, ore 21:30

Logan Richardson Quartet

Logan Richardson (sax alto), Tony Tixier (pianoforte),

Josh Ginsburg (contrabbasso), Tommy Crane (batteria)

 

Sabato 2 maggio, ore 21:30

Adrien Moignard Trio

Adrien Moignard (chitarra), Paolo Prosperini (chitarra),

Pippi Di Monte (contrabbasso)

 

Giovedì 7 maggio, ore 21:30

Jim Rotondi and The Loop

Jim Rotondi (tromba), Renato Chicco (organo),

Barend Middelhoff (sax tenore), Alessandro Minetto (batteria)

Venerdì 8 maggio, ore 21:30

Jim Rotondi and The Loop

Jim Rotondi (tromba), Renato Chicco (organo),

Barend Middelhoff (sax tenore), Alessandro Minetto (batteria)

 

Sabato 9 maggio, ore 21:30

During – Prosperini Trio + Jam

Paolo Prosperini (chitarra), Tolga During (chitarra), Pippi Di Monte (contrabbasso)

 

Venerdì 15 maggio, ore 21:30

Trio Rope

Fabrizio Puglisi (pianoforte),

Stefano Senni (contrabbasso), Zeno de Rossi (batteria)

 

Sabato 16 maggio, ore 21:30

Gwen Cahue Trio

Gwen Cahue (chitarra), Paolo Prosperini (chitarra), Pippi Di Monte (contrabbasso)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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