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Lanciata nel 2017 per consentire al cliente di gestire tutte le utenze dal palmo della propria mano, la app della multiutility si arricchisce di nuove funzionalità dedicate in modo particolare ai cittadini che usufruiscono, come a Ferrara, della tariffa puntuale, che potranno così controllare con lo smartphone il numero dei loro conferimenti.

Buone notizie per per i cittadini di Ferrara dove la raccolta differenziata è gestita con il sistema della tariffa puntuale. Infatti, My Hera – app gratuita lanciata nel 2017 per i clienti Hera – si è arricchita di una nuova area sulla quale è possibile usufruire di utili e innovative funzionalità per tenere sotto controllo i conferimenti dei propri rifiuti.

Una volta scaricata la app, in particolare, il cittadino potrà controllare nel tempo il numero aggiornato dei propri conferimenti di rifiuti indifferenziati, essenziale ai fini della determinazione della tariffa puntuale. A tutto questo si abbina l’ulteriore possibilità di affinare la ricerca in relazione al periodo di conferimento che si intende monitorare.

È inoltre possibile verificare le caratteristiche peculiari del servizio erogato nel proprio comune, con l’indicazione, in caso di sistema “porta a porta”, delle attrezzature assegnate per la misurazione della tariffa puntuale oppure, in caso di sistema stradale, del codice della carta smeraldo per la registrazione degli accessi ai cassonetti dedicati. In aggiunta, l’area dedicata ai servizi ambientali di My Hera consente di effettuare segnalazioni e controllare sulla mappa posizioni e orari di stazioni ecologiche e sportelli più vicini al punto in cui ci si trova con lo smartphone.

Tanti i territori interessati dalla novità: al comune di Ferrara, infatti, si aggiungono Budrio e Monte San Pietro nel bolognese e San Giovanni in Marignano nel riminese, ma anche Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro nell’area di Modena.

Con 76 mila download in meno di un anno di vita, la app My Hera aumenta così, ancora di più, la propria utilità, ribadendo l’impegno dell’azienda per un servizio immediato, innovativo e sempre più attento al cliente e alle tante dimensioni in cui si articola il suo mondo.
Ottimizzata per i sistemi operativi iOS e Android, My Hera aiuta infatti il cliente a gestire servizi, forniture e altri aspetti della sua relazione con l’azienda e consente di organizzare i contenuti come più si preferisce, dando maggiore evidenza a quelli più utilizzati. Tante le funzioni implementate: dalla consultazione delle bollette al monitoraggio dei consumi domestici e – per i servizi Gas, Energia e Acqua – – all’autolettura dei propri contatori, cui si aggiungono le indicazioni per entrare in contatto con Hera e attivare il pronto intervento in caso di rotture delle reti idriche e anche quelle per accedere al servizio per il ritiro gratuito dei rifiuti ingombranti. My Hera, collegata alle altre app della multiutility, rappresenta dunque un altro e fondamentale canale di contatto, sempre disponibile nel palmo della propria mano.

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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