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Da: Ufficio stampa Città di Bondeno (Ferrara)

Francesca Aria Poltronieri e Francesca Piacentini: «Tariffe calmierate e standard dei servizi garantito anche per il 2020»
 
Bondeno (Ferrara), 01-10-2019.
«L’investimento in servizi dell’Amministrazione rimane teso a garantire gli standard attuali per scuola e servizi sociali, cercando di mantenere calmierate le tariffe». E’ questo il messaggio degli assessori alla scuola, Francesca Aria Poltronieri, ed alle politiche sociali, Francesca Piacentini, all’uscita della riunione di Giunta servita per fissare le tariffe dei servizi per il 2020. Rimane ingente l’investimento sul capillare trasporto scolastico (per circa 270mila euro complessivi a carico dell’Ente), mentre la convenzione con Cir per la gestione della refezione scolastica consentirà di portare avanti anche i progetti di educazione alimentare e sostenibilità ambientale delle mense. Le tariffe sulla refezione che sono state approvata prevedono che, per il 2020, ci sia un costo di 5,10 euro a pasto, ridotto a 2 euro in presenza di Isee. Per la retta riguardante la frequentazione della scuola d’infanzia statale, la tariffa massima mensile prevista è di 130 euro, mentre la tariffa minima (indipendentemente dall’Isee) è calcolata in 50 euro. La tariffa mensile ordinaria è calcolata per il 40% fisso indipendentemente dalla frequenza e per il 60% in base alle presenze su base settimanale, precisando che anche per un solo giorno di frequenza sarà calcolata la tariffa settimanale. La retta mensile del nido “Margherita” sarà di 330 euro per il full-time e di 290 euro per il part-time. In quanto al trasporto scolastico, la tariffa integrale prevede un costo di 310 euro, sempre da versare in soluzione anticipata prima dell’inizio dell’anno scolastico, mentre la tariffa relativa alla sola andata o ritorno sarà di 210 euro. Di 80 euro il costo minimo che riguarderà anche coloro in possesso di Isee. Stabilite, come anticipato, anche le tariffe riguardanti i servizi sociali: per Casa protetta e Rsa, il costo giornaliero per l’utente (comprensivo di Iva al 4%) è di 50,05 euro, mentre per il centro diurno sarà di 29,35 euro. «Per il servizio di assistenza domiciliare – aggiunge l’assessore Francesca Piacentini – esistono contributi previsti dal fondo regionale per le non autosufficienze e altri corrisposti dal Comune. In modo tale che della tariffa oraria di 30,57 euro prevista, una parte consistente sia sgravata dal pubblico e che il cittadino alla fine non pagherà all’ora più di 18,67 euro (Iva inclusa)». Il costo dei pasti a domicilio per gli utenti non autosufficienti è di complessivi 7 euro, ma – in presenza di Isee – il cittadino pagherà soltanto 1 euro, mentre la restante parte sarà a carico del Comune e del fondo regionale per le non autosufficienze. Il costo per il trasporto sociale è previsto in 8 euro a corsa, ed anche in questo caso la documentazione Isee permetterà di abbatterne il costo fino a 3 euro. «Crediamo di avere approvato anche quest’anno una tariffazione che consenta a tutti di poter usufruire di servizi di qualità – concludono Poltronieri e Piacentini – gravando il meno possibile sull’utenza».
 

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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