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Da Fabrizio Fiocchi

Mercoledì 5 dicembre 2007, in un atrio Bassani del liceo Ariosto gremito di persone – studentesse e studenti, presidenza e alcuni docenti, genitori, anche famiglie intere, nonché ex allieve ed ex allievi ed ex professori – aveva luogo la prima “puntata” di una lunga serie di appuntamenti: la letture dei classici curata dal professor Claudio Cazzola . Il personaggio di Telemaco è l’argomento specifico della prima serata di un itinerario intitolato «Ascoltare l’Odissea», una sfida quasi al buio, non avendo esempi pregressi né godendo di precedenti esperienze. Puntata dopo puntata si costruisce una piccola comunità tenuta insieme dalla viva curiosità di apprendere stando insieme, attraverso le dieci tappe che partono appunto dalla data sopra indicata e che si concluderà lunedì 19 maggio 2008. Iniziava una vera e propria tradizione di letture dei classici in due cicli, autunnale e primaverile: da «Leggere l’Eneide» (dodici tappe), alle nove dedicate a «Iliade di sera», per proseguire poi con il poema De rerum natura di Lucrezio in otto appuntamenti, cui seguono i nove assegnati ad una disamina dei testi di Orazio. Forti della fiducia concordemente espressa dalla comunità medesima, si è tentata poi una escursione al di fuori dei confini della classicità greco-romana, per dedicare un triennio alla Commedia dantesca, la cui lettura antologica si è snodata per ventiquattro appuntamenti in totale. L’occasione, infine, offerta dalla ricorrenza del cinquecentenario dell’editio princeps del poema ariostesco è stata colta con l’attraversamento del Furioso nell’ultimo biennio. Ed ora, nel decennale dell’iniziativa, si è pensato di concludere idealmente il ciclo con una chiusura ad anello, aprendo il volume della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Il poema epico, che si avvale dello sfondo storico costituito dalla Prima Crociata (1096-1099), vede la luce in venti canti nel 1581, anno in cui si collocano le prime tre edizioni, per registrarne poi una quarta edita a Mantova tre anni dopo a cura di Scipione Gonzaga. Non è tuttora agevole, né lo è stato nel passato, esprimere compiutamente un giudizio sull’autore e sull’opera sua che non fosse inficiato dall’inevitabile confronto con il Furioso ed il suo poeta: ma ci si può provare.

Questo il programma delle serate, inserito come di consueto nelle attività di Ariosto di sera del Liceo Ariosto di Ferrara:

Giovedì 9 novembre 2017
Il canto primo del poema.

Giovedì 16 novembre 2017
– Il mago Ismeno (canto secondo, ottave 1-7)
– Sofronia e Olindo (ivi, ottave 14-42)

Giovedì 23 novembre 2017
Erminia (canto sesto, ottave 54-70 e 103-111; canto settimo, ottave 1-22)

Giovedì 30 novembre 2017
Armida (canto quarto, ottave 27-33 e 84-96; canto quinto, ottave 60-65 e 79-84)

Gli incontri avranno luogo nella Sala di Lettura della biblioteca del Liceo, con ingresso al n. 17 di via Arianuova, con inizio alle ore 21.00.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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