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Il tema delicato del bullismo è andato in scena al Teatro Comunale di Ferrara dall’11 al 13 marzo, nello spettacolo Il Nodo, di Serena Sinigaglia.

L’opera di uno delle più interessanti drammaturghe americane sulla scena attuale, Johnna Adams, è stata interpretata da Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, una madre e un’insegnante, due donne alle prese con una delle questioni più delicate, scottanti e attuali sul mondo dell’adolescenza. Una narrazione di grande impatto emotivo, che oscilla fra pathos e suspense, con grande attenzione sulla genitorialità.

Ci troviamo in un’aula di una scuola pubblica, un luogo che diventa quasi un’arena, un campo di battaglia fra due mondi; è l’ora di ricevimento per un’insegnante di una classe di prima media, Heather Clark (interpretatada Arianna Scommegna). La donna è tesa. Al colloquio si presenta inaspettatamente, Corryn Fell (Ambra Angiolini), la madre di un suo allievo, Gidion: il ragazzo è stato sospeso, dopo essere rientrato a casa pieno di lividi. La madre vuole a tutti i costi, e giustamente, capirne le ragioni. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore… forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza…

Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi. Perché, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile. E solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.

Il titolo originale, Gidion’s Knot, rimanda al nome del giovane Gidion, appunto, ma è anche un gioco di parole: in inglese suona come gordian’s knot, il “nodo gordiano”. “È un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto – spiega la regista – la metafora del titolo è dunque chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi”.

Al centro de Il nodo c’è un dialogo incandescente su valori e responsabilità, fra il mondo della scuola, in continua trasformazione, e quello della famiglia. Viviamo in una società dove i genitori troppo spesso difendono a oltranza i figli, difendendo in realtà solo se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sottopagati e poco considerati, dove un qualsiasi ragazzo ha il diritto di sentenziare sulla validità dell’insegnamento, dove a volte fare l’insegnante è un ripiego, non il più nobile degli incarichi.

“Il nodo – continua Sinigaglia – non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo – il che basterebbe a renderlo attuale e necessario – è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più”.

Heather e Corryn non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion; il loro conflitto, come quello tra Medea e Giasone, tra Dioniso e Penteo, tra Eteocle e Polinice, per la regista racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società e ci pone di fronte alle nostre responsabilità: “Per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce siamo noi a essere sconfitti, come individui e come società, nostra è la responsabilità, nostra è la pena e il dolore. La madre e l’insegnante di Gidion, nel frastuono e nel clamore della loro battaglia non si accorgono che solo una voce resta muta e lontana: quella del figlio”.

ALCUNE NOTE SULL’AUTORE

Johnna Adams si è laureata al DePaul University Theatre School di Chicago, nel 1995. Ha poi seguito vari corsi con importanti drammaturghi americani, tra cui Marsha Norman, Steve Diets, Paula Vogel. Nel 2008, il suo testo Rattles debutta a Fullerton, in California; lo spettacolo viene segnalato dai critici come il migliore tra i nuovi progetti. Sempre nel 2008, il Flux Theatre Ensemble di New York mette in scena le sue tre commedie che compongono The Angel Eaters Trilogy. La trilogia viene nominata in sette categorie del New York Innovative Theater Awards, tra cui miglior commedia originale. Nel 2009, la sua commedia Sans merci vince il premio Reva Shirer, nel 2011, vince il Princess Grace Award – New Dramatists; nel 2012, Il Nodo viene pubblicato dall’American Theatre Magazine e nello stesso anno è prodotto dal Contemporary American Theater Festival. Debutta a Shepherdstown in Virginia e viene messo in scena da altre 40 produzioni americane, toccando numerose città tra cui New York, Philadelphia Chicago, Dallas, Houston, Berkeley e Los Angeles. Nel 2013, ha ricevuto una menzione speciale dalla Steinberg American Theatre Critics Association.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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