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Da: Teatro Ferrara Off

Sabato 17 novembre alle ore 21.00 Ferrara Off ospiteràMariangela Gualtieri, una delle voci più autorevoli della poesia contemporanea italiana in scena con ‘Bello Mondo’, rito sonoro scritto e interpretato dalla stessa poetessa, prodotto dal Teatro Valdoca, con la guida di Cesare Ronconi.La Gualtieri cuce versi tratti soprattutto da ‘Le giovani parole’ (Einaudi), uscito nel settembre 2015, ma inserisce anche poesie da raccolte precedenti, al fine di comporre una partitura ritmica che passa dall’allegretto al grave, dall’adagio fino al grande largo finale, col suo lungo e accorato ringraziamento al bello mondoappunto, con la sua ancora percepibile meraviglia. Nei testi della Gualtieri c’è un ritornare bambino del mondo, uno sguardo di stupore verso il quotidiano e una necessità di mettere le parole a servizio della bellezza.
La forza evocativa della sua poesiaporta l’esperienza ad entrare in contatto con qualcosa che sempre la trascende;investendo così,anche la più piccola azione, del respiro ampio del mondo. Il dolore, la gioia, la morte trovano la loro collocazione nella vasta polifonia dell’umano.
Un viaggio in cui si è condotti per mano, dentro la poetica del sentire,un’esortazione a cogliere le più piccole presenze, a farsi complici di una promessa originaria di compimento.Il ‘rito sonoro’ della Gualtieri è un abbraccio corale alla vita, una chiamata a tenere desti l’attenzione e l’ascolto,dentro un sentire universale che è tanto più alto, quanto più accoglie il limite terrestre che la condizione umana porta insé.
Domenica 18 novembre alle 17.30 continua a Ferrara Off la rassegna ‘Tradire Bassani’ a cura di Monica Pavanicon il contributo del Comitato Nazionale
per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani. L’ospite di questo appuntamento è Jamie McKendrick, poeta e traduttore inglese,che di recente ha riunito in un unico volume le sue traduzioni delle singole opere che Giorgio Bassani intese quale unico affresco letterario della città:‘Il Romanzo di Ferrara’. Come Bassani revisionò e – in qualche caso – riscrisse parti dei suoi romanzi e racconti per farli confluire nell’opera complessiva, lo stesso ha fatto il suo traduttore, McKendrick, per la stesura finale di ‘The Novel of Ferrara’, recentemente uscito in contemporanea per il pubblico inglese e americano.
L’ingresso a ‘Bello Mondo’ è di 13€ per i soci Ferrara Off, 15€ per i non soci (inclusa tessera associativa 2018/19), 8 € soci under30, 5 € soci under18. L’ingresso all’appuntamento di domenica con Jamie McKendrick è libero. Per gli spettacoli è consigliata la prenotazione. Maggiori informazioni su www.ferraraoff.it

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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