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Da: Ufficio Stampa Teatro Nucleo Ferrara

Sabato 21 dicembre doppio appuntamento a Pontelagoscuro.

Dopo il successo dell’appuntamento in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Incursione nella vita di Maria Montessori prosegue il suo percorso sabato 21 dicembre in doppia replica, alle ore 17 e alle ore 19. La lettura interpretata da Carla Giovannini, insegnante della Scuola primaria di Pontelagoscuro, e da lei scritta a quattro mani insieme a Cora Herrendorf, co-fondatrice di Teatro Nucleo, sarà presentata a casa dell’attrice (via Trentacinquesima Brigata, 38, Pontelagoscuro – Ferrara) per il progetto Teatro nelle case di Teatro Nucleo.

Incursione nella vita di Maria Montessori porta in primo piano la soggettività di una donna che si è battuta, in un sistema universitario e sociale a prevalenza maschile, con delle idee e scelte di vita non conformi alla sua epoca.
Educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata, Maria Montessori – internazionalmente nota per il metodo educativo adottato dalle scuole di tutto il mondo – fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.

La lettura Incursione nella vita di Maria Montessori emerge dal laboratorio di drammaturgia teatrale “Signora Memoria”, che ha avuto come oggetto di studio diverse biografie di donne universalmente riconosciute per le impronte lasciate in campo sociale, artistico, scientifico e culturale; rappresenta il primo lavoro di Teatro nelle Case, format che invita le persone a entrare nelle case e prendere parte al teatro. Così questa replica, come la precedente di novembre, sarà presentata nella casa dell’attrice, non a caso in salotto, luogo per eccellenza di riunione e scambi culturali fin dal 1500.
Questo intervento teatrale è e vuole e restare un progetto popolare: la lettura può essere ospitata in altre case: salotti, cortili, giardini.
Da gennaio si aprirà un nuovo ciclo di repliche e approfondimenti drammaturgici su altre donne di rilevanza storica e sociale.

I posti sono limitati e l’ingresso è di 5 euro.
Informazioni e prenotazioni alla mail organizzazione@teatronucleo.org e al numero 0532 464091.

Per informazioni su Teatro Nucleo: http://www.teatronucleo.org/
Per informazioni su Signora Memoria: http://www.teatronucleo.org/signora-memoria/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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