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TEATRO RAGAZZI torna in presenza:

al via da domenica 7 novembre la rassegna dedicata a bambini e famiglie.

Degli 11 spettacoli, quattro sono i titoli in cartellone previsti nel weekend dedicati anche alle famiglie. Quest’anno il focus è sul valore dei legami tra racconti e musica.

Teatro Ragazzi, i più giovani tornano a teatro dopo il lockdown. Prende il via domenica 7 novembre – di nuovo in presenza – la rassegna dedicata ai ragazzi e alle loro famiglie con undici spettacoli dedicati alle scuole. Di questi, quattro sono i titoli della nuova stagione di Teatro Ragazzi aperti anche alle famiglie. Quattro storie che porteranno per mano i bambini e i loro genitori in un viaggio tra favole e racconti popolati di animali fantastici e di personaggi umani, e che faranno riflettere il giovane pubblico sul valore dei legami.

“Siamo felici di poter ripartire in presenza anche con la stagione dedicata al giovane pubblico – dice il direttore artistico Marcello Corvino – Il Teatro di Ferrara vuole essere il luogo di crescita e scoperta anche per bambini e ragazzi, con attività e momenti a loro dedicati, tra teatro, musica e condivisione per aiutare i più piccoli a esprimersi e ad appassionarsi all’arte e alla cultura, insieme”.

Si inizia con la Piccola Compagnia dell’Airone, in scena con Un concerto di storie, domenica 7 novembre alle ore 15.30 al Ridotto del Teatro Comunale, con Teresa Fregola e con il M° Denis Biancucci. Attingendo a piene mani dalla narrativa per ragazzi, ma non solo, l’invito è all’ascolto di storie in prosa e in versi, all’ascolto di musiche, e a cogliere la loro reciproca contaminazione. In una magica commistione tra musica e parole, il pubblico verrà trasportato in una dimensione in cui il suono farà da padrone. Le parole si lasceranno rivestire di note e suoni. Lo spettacolo si rivolge a bambini dai 4 agli 8 anni. Ingresso 5 euro per i bambini, 7 euro per gli adulti.

Biglietti in vendita sul sito wwww.teatrocomunaleferrara.it e su www.vivaticket.com.

Il 4 dicembre ore 16.30 e 20.30 al Teatro Comunale arriva Il Gruffalò proposto dalla Fondazione Aida, commedia musicale con chiavi di lettura per vivere nella società attraverso la favola. Regia e adattamento italiano di Pino Costalunga e Manuel Renga. Lo spettacolo è pensato per bambini dai 6 ai 10 anni (6 euro per i bambini, 8 per gli adulti). Il 5 dicembre alle 15.30 al Ridotto c’è Una notte a dicembre. La storia traccia un percorso introspettivo che lascia comprendere il legame interiore tra fratelli, offrendo anche molti spunti di riflessione. Pensato per bambini dai 6 ai 12 anni, l’ingresso è di 5 euro per i bambini e 7 per gli adulti. Chiude Teatro Ragazzi il 10 aprile alle 15.30 Nel bosco addormentato della Bottega degli Apocrifi, con un racconto legato potere dei sogni che si avverano per la regia di Cosimo Severo. Spettacolo per bambini dai 6 ai 10 anni (ingresso 6 euro per i bambini e 8 per gli adulti).

Il Teatro Ragazzi è tra le rassegne che hanno caratterizzato la storia del Teatro Comunale di Ferrara, entrando nel tessuto sociale della città. Attiva da decenni, per convenzione la rassegna diviene parte della programmazione ferrarese dal 1978. A dare struttura agli interventi per i più piccoli nelle scuole e a teatro fu Paolo Natali, musicologo e operatore teatrale che negli anni ’70 e ’80 diede un apporto rilevante al dibattito nazionale sulle politiche culturali e sull’educazione musicale nelle scuole, e che dal 1980 fu anche vicedirettore del Comunale.

Foto di copertina: © Marco Caselli Nirmal

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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