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Da: Regione Emilia-Romagna

Inaugurati i lavori per la realizzazione entro il 2021 del Centro unico per l’emergenza. L’anno successivo sarà completato anche il Centro unificato regionale. Nel pomeriggio il sopralluogo dell’assessora Priolo ai cantieri per liberare dalla sabbia il porto-canale di Porto Garibaldi e per la realizzazione di un manufatto che favorirà il ricambio dell’acqua marina nella sacca di Goro

Prima la consegna dei lavori per la nascita entro il 2022 nel capoluogo estense del Centro unico per l’emergenza di protezione civile regionale (Cue), poi, sempre al mattino, il tavolo di confronto promosso dall’Autorità di bacino del Po per fare il punto sulla realizzazione dell’idrovia ferrarese. Infine, nel pomeriggio, i due sopralluoghi al maxi-cantiere per liberare dalla sabbia il porto canale di Porto Garibaldi e agli interventi idraulici per facilitare il ricambio dell’acqua marina nella sacca di Goro.

Un’intera giornata fitta di impegni istituzionali e altri appuntamenti di lavoro quella trascorsa oggi nel ferrarese dall’assessore regionale all’Ambiente, difesa del Suolo e Protezione civile, Irene Priolo, per rendersi conto di persona dello stato di avanzamento di alcuni importanti progetti finanziati dalla Regione che interessano il territorio provinciale. Con una puntata finale nell’area boschiva della Mesola, dove nei giorni scorsi sono scoppiati a breve distanza due incendi di origine dolosa.

La visita dell’assessora Priolo, accompagnata nelle prime due tappe dall’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, è partita dal polo fieristico del capoluogo estense, dove entro un paio d’anni sorgerà, su un’area di quasi 30 mila metri quadrati, una sorta di “Cittadella” della protezione civile regionale, formata dal nuovo Centro regionale di protezione civile (Cerpic) e dal Centro unificato regionale (Cup).

“La realizzazione del polo ferrarese della protezione civile- ha sottolineato l’assessora Priolo alla consegna dei lavori- rappresenta un’esperienza unica a livello regionale perché concentrerà in un’area ristretta molteplici strutture e servizi attualmente sparsi sul territorio provinciale, favorendo così l’integrazione e la razionalizzazione delle attività”.

“Si tratta di un doppio investimento di carattere strategico per la protezione civile dell’Emilia-Romagna- ha aggiunto Calvano- del costo complessivo di 5,6 milioni di euro, di cui 4,4 milioni stanziati dalla Regione per il nuovo Cerpic, ai quali vanno aggiunti altri 1,2 milioni per la realizzazione del Cup, di cui 800 mila euro sempre dal bilancio regionale e 400 mila dal Comune di Ferrara”.

Cosa prevede il progetto

Il progetto del nuovo Cerpic, che prenderà il posto di quello attuale che ha sede a Tresigallo (Fe), la cui struttura è stata danneggiata dal terremoto del 2012, è frutto di un accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune e di Ferrara. L’immobile, un edificio di 4.500 metri quadrati dall’elevata efficienza energetica e costruito secondo le regole antisismiche, sarà realizzato entro l’anno prossimo. Sarà invece completato entro il 2022 il nuovo Cup, che ospiterà tra l’altro la sala operativa unificata della protezione civile ed accoglierà anche la sede del coordinamento provinciale del volontariato.

Nel pomeriggio, dopo l’incontro promosso a fine mattinata dall’Autorità di bacino del Po per fare il punto sulla realizzazione dell’idrovia ferrarese – un’opera unica in Italia per dimensioni e complessità, finanziata dallo Stato con 145 milioni di euro e che ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema di mobilità su acqua alternativo a quelli su gomma e ferro lungo l’asse Pontelagoscuro-Comacchio -, l’assessora Priolo si trasferirà a Porto Garibaldi per un sopralluogo al cantiere dei lavori per liberare il porto canale da circa 100mila metri cubi di sabbia accumulati dalle mareggiate.

Un intervento del costo complessivo di 870 mila euro, di cui 400 mila messi a disposizione dalla Regione e i restanti 470 mila dal Comune di Comacchio, che ha il duplice obiettivo di ristabilire le condizioni di sicurezza per la navigazione e, con la sabbia estratta, risistemare le spiagge dei lidi ferraresi erose dal mare. I lavori, partiti il 27 maggio scorso, proseguono giorno e notte per accelerare al massimo i tempi di realizzazione dell’intervento, in considerazione dell’avvio della nuova stagione turistica.

A Goro Irene Priolo visterà il cantiere da oltre 640 mila euro per la realizzazione di un manufatto idraulico, con paratoie mobili, in grado di mantenere una corretta ossigenazione dell’acqua all’interno della Sacca, specialmente nel periodo estivo, quando c’è il rischio di anossia (mancanza di ossigeno nel mare). Un intervento che rientra in parte nel progetto europeo Life Agree di grande importanza anche per l’economia che vive sull’allevamento dei mitili.

Infine il sopralluogo per rendersi conto di persona dei danni, molto ingenti, provocati dai due grossi incendi di origine dolosa scoppiati nei giorni scorsi nell’area boschiva della Mesola.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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