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La sconfitta di Brescia condanna la SPAL alla retrocessione matematica. Dopo 3 stagioni nella massima serie i ferraresi tornano in serie B con l’obbiettivo a medio-lungo termine di creare una squadra che possa lottare nuovamente per la promozione in serie A.

Ora mancano 4 partite alla fine del campionato per salvare almeno l’onore. La SPAL in questa 35ma giornata affronterà la Roma: i giallorossi sono una delle squadre più in forma con 10 punti conquistati nelle ultime 4 gare mentre i ferraresi cercano ancora la loro prima vittoria post-lookdown. La passata stagione ha sorriso alla SPAL infatti, nella stagione 2018/19 i biancoazzurri hanno vinto tutti e due gli sontri con i romani, con una prestazione sontuosa all’Olimpico di Roma, finita 2 a 0 per gli estensi. Quei tempi però sembrano lontanissimi e se la SPAL non dovesse più far punti nelle prossime 4 partite diventerebbe la seconda squadra, nelle serie A a 20 squadre, a chiudere la stagione sotto i 20 punti, escludendo Chievo e Parma che rispettivamente nei campionati 2018/19 e 20145/15 chiusero a 17 e 19 punti(i veneti penalizzati però di 3 punti e i ducali di ben 7 punti). Evitare questo “record” sarebbe uno dei pochi lati positivi in una stagione negativa su molti fronti.

Chiudere a testa alta è obbligatorio per la SPAL perchè, anche con la retrocessione acquisita l’onore delle armi non deve mai venir meno.

Cover: nella foto Fabio Capello con la maglia della Spal, stagione 1966/67 

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Marcello Bergossi

Marcello Bergossi è nato a Ferrara dove è cresciuto e tutt’ora vive. Lavora nell’ambito della ristorazione da più di dieci anni e ha partecipato all’organizzazione di vari festival musicali locali e negli ultimi due anni ha collaborato con Webradio Giardino come speaker radiofonico di due programmi sportivi. Segue ogni tipo di sport, in particolare Calcio, Pallacanestro e Atletica e di quest’ultimo è istruttore di primo livello dal 2010. Ha praticato anche il Parkour, disciplina che che si è impegnato a diffondere per oltre dieci anni nel territorio ferrarese.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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