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da: organizzatori

The Last Shadow Puppets, la super band composta da Alex Turner, leader degli Arctic Monkeys, Miles Kane, cantautore di successo inglese, James Ford batterista dei Simian Mobile Disco e Zach Dawes dei Mini Mansion, approda per la prima volta in Italia Il 5 luglio nella bellissima Piazza Castello di Ferrara in occasione di Ferrara Sotto Le Stelle!
A 8 anni dall’ultimo disco, The Age Of The Understatement, considerato un vero gioiello del baroque pop più indipendente, i due amici decidono di tornare sui palchi annunciando Coachella, Primavera Sound e una serie di date estive. Il 1° aprile, inoltre, uscirà il secondo attesissimo album Everything You’ve Come To Expect su Domino Records.
Dopo aver girato il mondo con gli Arctic Monkeys ed aver riempito le arene più prestigiose del pianeta, Alex Turner torna più in forma che mai.
Per lo stile inconfondibile, per la qualità superlativa dei musicisti che compongono questa band e per il profumo di novità che il progetto emana, le due date entrano a far parte di diritto del format PRIMA!
PRIMA è un contenitore di cultura, una factory di live, una scatola piena di contenuti sonori freschi. Prima è qualità, Prima è amore, Prima è classe, Prima è scelta. Una serie di live show di artisti considerati gemme del panorama musicale internazionale in Italia. A presentare il format tre partner che hanno fatto della qualità una bandiera: Radio2, Rolling Stone e Spotify.

5 LUGLIO 2016
FERRARA @ PIAZZA CASTELLO
APERTURA PORTE: 19:00
INIZIO CONCERTO: 21:00
PREZZO BIGLIETTI: Posto Unico € 25,00 + diritti di prevendita

Prevendite autorizzate:
Ticketone – www.ticketone.it – 892.101
Vivaticket – www.vivaticket.it – 892.234
Unicredit – www.geticket.it – 848.002008
Bookingshow – www.bookingshow.it – 800.58.70.55

Biglietti disponibili in esclusiva presale Vivo Club a partire dalle 10 di martedì 2 febbraio.
Biglietti disponibili dalle 10 di mercoledì 3 febbraio su ticketone.it e in tutti i punti vendita Ticketone dalle 10 di giovedì 4 febbraio.
Biglietti disponibili in tutte le altre rivendite autorizzate dalle 10 di mercoledì 10 febbraio.

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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