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da: Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus

Il perito incaricato della perizia sui bambini di Gorizia è stato segnalato all’Ordine per possibili gravi violazione del codice deontologico

La dottoressa Marica Malagutti, psicoterapeuta e perito del Tribunale di Ferrara, ha inviato oggi un esposto all’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma su uno psichiatra di Roma. Caso vuole che questo stesso psichiatra sia stato incaricato dal Tribunale di periziare la famiglia e i bambini di Gorizia tolti per troppe cure, e difesi dall’avvocato Francesco Miraglia del foro di Roma.

L’esposto si riferisce a una vicenda che ha ottenuto un notevole risalto mediatico locale e nazionale in cui una giovane promessa della danza di Ferrara rischiava di venir rinchiusa coattivamente in casa famiglia a seguito della perizia di questo psichiatra.

Nel suo esposto la dottoressa scrive:
“Nelle conclusioni della Sua perizia, il dottor S. aveva avanzato delle proposte in totale contrasto con la volontà della minore, proposte che fortunatamente il tribunale ha rigettato con decreto del 19 dicembre 2015. Ad ulteriore dimostrazione delle errate conclusioni del Consulente Tecnico d’Ufficio, dopo che il giudice ha deciso di ascoltare la ragazza e di accettare la sua volontà di rimanere con la madre e di seguire le sue aspirazioni professionali, la ragazza oggi, come da ultimo decreto del Tribunale di Roma, ha “superato brillantemente l’anno scolastico” e si è “inserita nella scuola di danza”. Alla luce di tali evidenze positive, ritengo ora necessario inoltrare le mie riflessioni in merito alla CTU del dottor S.
Infatti, a seguito della lettura dell’ampia documentazione a me consegnata, in quanto Psicoterapeuta, Psicologa Forense ed Esperta di Diritti Umani intendo far presente all’Ordine dei Medici di Roma a cui il dott. S. appartiene che ho dovuto fare alcune considerazioni che mi hanno non solo sorpreso, ma anche sconvolto in quanto perito, psicoterapeuta e anche come persona.”

La madre della ballerina si era rivolta alla dottoressa Malagutti che già all’epoca aveva ritenuto molto grave il comportamento del perito, ma che aveva “reputato opportuno attendere in attesa degli sviluppi della vicenda”. Oggi, in occasione del decreto del Tribunale, la decisione di informare l’Ordine.

Secondo la dr.ssa Malagutti, un fatto è particolarmente sconvolgente nella relazione peritale: si legge a pagina 43:
“Nessuno dei tre attori della vicenda osservata è mai stato ricoverato in un servizio psichiatrico né abbiamo certificazioni ed esami che ci mostrino ed evidenzino uno stato di psicopatologia dell’uno o dell’altro. D’altro canto la situazione è fortemente patologica e si trascina da circa dodici anni, ci è quindi necessario definire cosa intendiamo per patologia al di fuori o meglio, oltre la nosografia psichiatrica”.
Il perito non riesce classificare [la ragazza] e sua madre, all’interno di una patologia e a questo punto occorrerebbe inventarne una ad hoc?”

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus esprime preoccupazione per la nomina di questo consulente per il caso di Gorizia:
“Nel caso di Ferrara, quando i giudici hanno dato ascolto alla voce della bambina, hanno potuto verificare come la valutazione del perito si scontrasse palesemente con la realtà dei fatti: e si sono ripresi il loro ruolo istituzionale di “Perito dei Periti”, ribaltando la sentenza iniziale.
Se vogliamo risolvere pienamente il problema degli allontanamenti facili dalle famiglie, è indispensabile riconoscere e comprendere l’incompatibilità tra le discipline psicologiche e psichiatriche e la giurisprudenza: contrariamente alle scienze mediche, nelle quali i margini d’incertezza sono assai più ridotti e dove esistono delle verità comunque accettate e riconosciute, sia pure in modo transitorio e sempre modificabile, nella psichiatria e nella psicologia le diagnosi sono caratterizzate da un altissimo grado di arbitrarietà e soggettività, e le certezze sono pressoché inesistenti.
La vicenda dei bambini di Gorizia tolti a causa della segnalazione di uno psichiatra che li riteneva colpevoli di cure eccessive è molto delicata. Ci chiediamo se sia opportuno che venga affidata una consulenza tanto spinosa ad un professionista appartenente ad una disciplina altamente discrezionale, soprattutto se sotto indagine per presunte violazioni del codice deontologico.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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