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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione UniFE

Torna a risplendere l’Incoronazione della Vergine di Carlo Bononi nella Basilica di Santa Maria in Vado

Venerdì 22 settembre alle ore 18.00 presso la chiesa di Santa Maria in Vado tornerà a risplendere, dopo cinque anni di oblio, l’Incoronazione della Vergine di Carlo Bononi. La grande tela è il fulcro del ciclo realizzato tra il 1616 e il 1617 che impreziosisce il soffitto della Basilica: un’impresa che, per significati e dimensioni, rappresenta il più grande capolavoro del Bononi e del Seicento a Ferrara.

Rimossa dalla sua abituale collocazione nella crociera del tempio a seguito del sisma del 2012, l’opera aveva rivelato uno stato di conservazione drammatico: l’azione combinata di volatili, topi, insetti e attacchi microbiologici aveva infatti inferto danni ingenti alla tela e alla pellicola pittorica. Dopo un primo intervento d’urgenza compiuto nel 2013, finalizzato a fermare l’avanzamento del degrado, il quadro è stato restaurato durante l’estate 2017 grazie al finanziamento messo a disposizione dal CIAS (Centro Ricerche Inquinamento Fisico Chimico Microbiologico Ambienti Alta Sterilità) dell’Università di Ferrara e dal Consorzio Futuro in Ricerca e all’accordo sottoscritto con la Parrocchia dell’Annunciazione di Santa Maria in Vado. L’intervento è stato condotto da Fabio Bevilacqua, restauratore tra i più apprezzati, sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna e Ferrara.

Contestualmente al restauro, il CIAS ha condotto attività di analisi finalizzate alla messa a punto di tecniche di decontaminazione microbiologica di manufatti artistici e allo studio delle caratteristiche fisico chimiche della pellicola pittorica e dei pigmenti utilizzati. Le attività di laboratorio si sono avvalse delle competenze di diversi altri gruppi di ricerca dell’Università di Ferrara che hanno contributo attivamente allo sviluppo del progetto.

Al termine di queste complesse operazioni, la tela è tornata così al suo antico splendore e sarà esposta in un apposito spazio disegnato da PanStudio architetti associati e illuminato grazie a DatteroLuce di Ferrara e a numerosi altri professionisti, artigiani ed aziende, che hanno contribuito pro-bono.L’allestimento darà l’opportunità di ammirare da vicino questo capolavoro del Seicento, che al termine della mostra dedicata a Carlo Bononi verrà ricollocato nella sua posizione originale nel transetto della Basilica, a circa venti metri da terra.

Grazie ad un altro accordo tra il CIAS, la Parrocchia, il Consorzio Futuro in Ricerca, il Comune di Ferrara (con i suoi Musei di Arte Antica) e la Fondazione Ferrara Arte questa esposizione si lega alla mostra Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese, la prima monografica mai realizzata sull’artista, che si terrà a Palazzo dei Diamanti dal 14 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018, curata da Giovanni Sassu e Francesca Cappelletti: un’eccezionale occasione per immergersi nell’arte di questo straordinario protagonista del XVII secolo, amato e stimato da artisti del calibro di Guercino e Guido Reni. Nel corso della presentazione il musicista danese Mikael Leth terrà un concerto d’organo con musiche di Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643) e composizioni originali.

Info sul restauro e sull’esposizione in Santa Maria in Vado:
http://cias-ferrara.it/news/bononi e www.museoinvita.it (dal 14 ottobre 2017)
Info sulla mostra Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese: www.palazzodiamanti.it

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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