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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si danno appuntamento per il secondo anno consecutivo le associazioni giovanili comacchiesi, per dare vita ad un evento che promuove i valori della musica, dell’arte e dello stare insieme. Tutto questo è Summer Association Festival, sottotitolato “Mettiamoci la faccia”, manifestazione patrocinata dal Comune di Comacchio, con l’impegno fattivo delle associazioni Flip Skate, Giovani Musicisti Comacchiesi, Grande Burla, Stella Danzante –Il ricordo di Sara brilla e Vodoo, che prenderà il via domenica 7 settembre, dalle ore 17 nella magnifica cornice della piazzetta della Pescheria, ai piedi del Trepponti. IN CASO DI MALTEMPO la manifestazione si trasferirà nella sala polivalente “San Pietro” a Palazzo Bellini. Come spiegano gli organizzatori, “il Summer Association Festival è nato lo scorso anno, quando le associazioni giovanili di Comacchio, accompagnate dal gruppo locale Getaway, hanno affrontato il delicato tema dell’uso delle droghe. Quest’anno si è voluta spostare l’attenzione – sottolineano – sulle attività svolte dalle diverse associazioni partecipanti, per evidenziare l’impegno profuso quotidianamente nel perseguire i propri obiettivi.” Il filo conduttore della manifestazione è racchiuso nel video-presentazione, ispirato al titolo “Mettiamoci la faccia” e realizzato dal giovane videomaker comacchiese Pieraldo Ghirardelli, all’interno del quale i rappresentanti delle associazioni mostrano le attività svolte e il futuro che sognano per le stesse. “Abbiamo segnato un altro importante traguardo – spiega l’Assessore alle Politiche Giovanili Alice Carli -, perché dopo la prima edizione sperimentale, vogliamo dare una dimostrazione tangibile che l’unione fa la forza anche e soprattutto tra i giovani, portatori di messaggi di speranza, di pace e di idee per costruire un futuro dalle fondamenta solide.” Di seguito si riporta il programma della seconda edizione di Summer Association Festival, disponibile con foto e informazioni ulteriori anche sulla pagina Facebook dedicata (https://www.facebook.com/events/608762452576679/):
Dalle 17:30 dj set con DJ NEVERMIND;
Dalle 18:30 workshop gratuito di ukulele per grandi e bambini con il musicista toscano UKULOLLO;
Dalle 19:30 APERITIVO nell’antica pescheria, promosso dal Bagno Capo Horn, accompagnato dai suoni offerti dal DUO ORCHESTRA;
Dalle 20:15 proiezione del video “METTIAMOCI LA FACCIA” a cura del giovane video-maker comacchiese Peraldo Ghirardelli;
Dalle 20:45 live – UKULOLLO (Lucca);
Dalle 22 live- LET IT BEAT – THE BEATLES TRIBUTE BAND (REGGIO EMILIA).

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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