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Da: Cna Ferrara

Eccellenze dell’artigianato tradizionale e tecnologie avanzate; restauro di libri antichi e riparazione di automobili d’epoca; App digitali per visitare i musei e i monumenti storici e merchandising museale. E’ un mondo dalle mille sfaccettature quello dell’artigianato che partecipa, grazie a Cna Ferrara e Cna Emilia Romagna, al Salone del restauro di Ferrara, edizione 2019, che questa mattina (mercoledì 18 settembre) è stato inaugurato nei padiglioni di Ferrara Fiere alla presenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

“Quest’anno – spiega Franco Antolini, Presidente di Cna Artistico e tradizionale di Ferrara – lo spazio di Cna è più ampio del solito, e punta a dare l’idea di un sistema coeso, che riunisce competenze diverse, grande cultura, capacità di usare le tecnologie digitali avanzate senza trascurare la tradizione”.

“Il grande spazio collettivo organizzato dalla Cna ha l’obiettivo di fare in contrare l’artigiano tradizionale e quello che ha adottato le tecnologie più avanzate. Entrambi rappresentano due sfaccettature dello stesso sistema – spiega il Vicepresidente di Cna Ferrara Matteo Fabbri, imprenditore attivo nel settore dell’artigianato digitale.

“L’artigianato artistico si evolve costantemente, sia per quanto riguarda i servizi, sia nei prodotti – aggiunge la responsabile regionale di Cna Artigianato artistico Rossella Zagnoli – Lo spazio Cna vuole valorizzare questa simbiosi tra antico e moderno, tra tradizione e futuro”.

“Quest’anno abbiamo voluto fare un importante salto di qualità – conclude Fabio Bezzi, direttore di Cna Emilia Romagna – portando al salone del restauro un ventaglio di aziende più ampio. Qui non ci sono solo il sapere, la passione, la consapevolezza del passato, ma c’è anche il futuro”

Ecco le aziende che partecipano allo spazio Cna:
– Arché Restauri (restauro conservativo dei beni culturali // Parma)
– Franco Antolini (restauro carta // Ferrara)
– Ar/s Archeosistemi (restauro, scavi archeologici, allestimenti museali, servizi bbcc // Reggio Emilia)
– Volta la carta (produzione gadget museali // Ferrara)
– Cores4n (restauro di beni architettonici // Varese)
– Studio AD di Drossaki Georgia Angeliki (produzione ceramiche d’arte // Forlì-Cesena)
– Museum Interaction Experience (comunicare e promuovere il patrimonio culturale per i musei e una app per i visitatori // Ferrara)
– Antoniacci Maria Letizia (restauro e manutenzione di beni mobili e immobili sottoposti a tutela dei beni culturali e ambientali // Forlì-Cesena)
– Elena Balsamini (stampa su tela // Forlì-Cesena)
– Smart Leather (pelletteria // Forlì-Cesena)
– Artefatti di Claudia Dall’Agata (realizzazione di monili artigianali // Forlì-Cesena)
– Soqquadro di Alma Compagnone (lavorazione carta e cartone, gadget // Forlì-Cesena)
– Officina Meccanica Mingozzi Franco (riparazione auto // Ferrara)
– Ferraresi interni auto (laboratorio selleria auto // Ferrara)
– Autocarrozzeria Toselli (autocarrozzeria // Ferrara)
– Succi Giorgio (riparazione auto // Ferrara)
– Kiné (produzione audiovisiva, recupero e valorizzazione archivi audiovisivi // Bologna)

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CNA FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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