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G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Gruppo Consiliare
P.G. 103750/2018

Ferrara, 23 agosto 2018

Al Sindaco Illustrissimo
Signore di Ferrara

OGGETTO: Interpellanza rimborsi TARI.

PREMESSO
Che l’amministrazione negli anni passati rimborsava con una deduzione nel pagamento della TARI dell’anno successivo coloro che, rispettosi dell’ambiente, nell’anno precedente effettuavano consegne con mezzi propri presso le isole ecologiche, normalmente lontane dalle residenze.

Accertato
Che ora avviene il rimborso in denaro, obbligando il cittadino virtuoso a presentarsi personalmente presso gli sportelli di una banca consegnando comunicazione ricevuta e un documento d’identità in quanto non è prevista la modalità di incasso  con delega.

VERIFICABILE
che spesso si tratta di cifre irrisorie di 1,20 Euro o come nel caso specifico per € 2,40 (cfr. allegato), il cittadino che ha fatto numerosi conferimenti all’isola ecologica, deve andare, non in macchina ne con mezzi pubblici ( per non rendere anti economica l’operazione) ma a piedi o in bicicletta, in orario di sportello bancario , magari dovendo chiedere permessi sul posto di lavoro,( e già qui si crea anti economicità ) a ritirare il frutto delle sue fatiche non indifferenti perché ha dovuto organizzarsi per portare fisicamente (con la propria auto) materiali di rifiuto presso le isole ecologiche, quindi spendendo tempo, risorse e denaro.

FACILE
che molte persone non spendano altro tempo e denaro per pochi euro e rinunceranno al premio di un o due euro, il tutto a vantaggio delle casse comunali. Questo fatto succedeva in passato quando si compensava direttamente in bolletta il saldo.

CURIOSO

che nella comunicazione (cfr. allegato) non sia indicato il termine entro ottenere il rimborso; si deve intendere che non c’è limite di tempo e quindi il comune a vita avrà questo debito o forse la delibera  conteneva un termine non riportato nella comunicazione? In tal caso sarebbe opportuno che vi fossero comunicazioni da parte dell’amministrazione.

TUTTO CIO’ PREMESSO

il sottoscritto INTERPELLA il sig. Sindaco per sapere se ritenga opportuno intervenire presso gli uffici comunali:

al fine di consentire ai cittadini che vantano crediti modesti nei confronti dell’amministrazione di ritornare al più presto alla modalità di decurtazione in bolletta, che attuava un’equa, semplice e giusta gratificazione con estrema semplicità interrompendo da subito la modalità del  rimborso, che risulta gradita solamente per somme rilevanti.

Si prega la S.V. di fornire risposta scritta.
Con Osservanza.

Il Presidente del Gruppo Consiliare
G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

Allegato Rimborso :

Allegato Rimborso

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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