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Da AMI Ferrara

Ferrara, 27 luglio 2017 – Moovit e AMI nuovamente insieme per portare il real time a Ferrara. È questo il risultato di una nuova implementazione operativa dell’accordo già firmato, nel 2015, tra l’App del trasporto pubblico più utilizzata al mondo e la municipalizzata ferrarese.
Nello specifico, il real time, cioè la possibilità di ottenere il tempo di attesa reale dei bus alle fermate tramite GPS, riguarderà le 13 linee urbane ed i 46 percorsi extraurbani di tutta la provincia di Ferrara, comprese le linee da e per Bologna. Il tutto integrato perfettamente anche con il sistema ferroviario metropolitano di Bologna, il trasporto pubblico del capoluogo gestito da TPER e le linee START Romagna nelle aree di Rimini, Ravenna e Forlì – Cesena.
“Per cittadini e turisti, che in questo periodo animano le strade di Ferrara, avere la possibilità di conoscere i tempi di attesa dei mezzi, specie d’estate, rappresenta un motivo di soddisfazione per noi”, afferma Samuel Sed Piazza, Country Manager di Moovit, aggiungendo: “Il real time, oltre a migliorare l’esperienza di viaggio degli utenti, rappresenta per Ferrara un’occasione unica per cominciare a dar forma alla mobilità urbana del suo futuro”.
“Continuiamo questa nostra collaborazione” – dice Giuseppe Ruzziconi, Amministratore Unico dell’Agenzia della Mobilità di Ferrara – “per quanto riguarda la diffusione di informazioni relative alla mobilità locale in tempo reale. Con il Comune di Ferrara abbiamo già diversi progetti di informazione sulla mobilità: con Moovit siamo ora in grado di fornire un ulteriore servizio innovativo, grazie anche agli opendata che TPER rende disponibili”.

Moovit è il più grande archivio di informazioni riferite alla mobilità urbana e App più utilizzata al mondo, da chi desidera spostarsi con i mezzi pubblici.
Moovit semplifica gli spostamenti, rendendoli facili, convenienti e soprattutto intelligenti. Con oltre 70 milioni di utenti attivi in tutto il mondo, Moovit è prima nella sua categoria. Un predominio sancito, tra gli altri, anche da Google che l’ha dichiarata “Top Local App” nel 2016.
Grazie all’analisi dei dati forniti dagli operatori del trasporto pubblico e dalla sua Community dei Mooviters, Moovit offre ai suoi viaggiatori l’immagine reale del traffico, consigliando i percorsi più veloci e tutte le necessarie informazioni per raggiungere la destinazione.

I Mooviters – oltre 180.000 in tutto il mondo – integrano i dati di derivazione istituzionale con quelli di prima mano, avvisando gli altri utenti con report in tempo reale su congestione del traffico, pulizia dei mezzi e servizi in generale. Il tutto per rendere più semplice ed efficace l’esperienza del viaggio in sé, in pieno spirito “sharing economy”.

Moovit è disponibile gratuitamente su iOS, Android & Web in oltre 1,400 città in 77 nazioni e può essere usato in 43 lingue diverse. Moovit è il futuro della mobilità urbana

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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