Skip to main content

 

Cna Fita scrive all’Ausl di Ferrara e chiede che anche gli operatori del trasporto siano inseriti tra le categorie a rischio – Facciamo il punto sulle difficoltà di un settore che ha visto il proprio fatturato ridursi del 70&%.

Anche il personale delle aziende di trasporto persone deve essere vaccinato al più presto. Autisti di bus e pullman, tassisti, conducenti di aziende NCC, accompagnatori, svolgono un servizio essenziale a continuo contatto con i numerosi utenti del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico ed è quindi necessario proteggerli dal rischio di contagio.

E’ questa la richiesta che Cna Fita – l’associazione delle aziende di trasporto aderenti a Cna – ha inviato oggi alla Direttrice generale dell’ASL di Ferrara Monica Calamai, al Direttore sanitario Emanuele Ciotti e al Sindaco Alan Fabbri.

“E’ una richiesta che viene dagli imprenditori del settore e dai loro collaboratori e dipendenti – spiega il responsabile di Cna Fita Ferrara Lorenzo Folli, che ha firmato la lettera – Il trasporto pubblico è un servizio essenziale che obbliga gli operatori a venire a contatto con decine di persone ogni giorno: per questo è necessario metterli in sicurezza al più presto”.

Il settore del trasporto persone, aggiunge Folli, è uno dei più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia: “le aziende private del trasporto persone hanno subito un calo di fatturato, nei mesi del lockdown, pari al 70%. Il motivo è presto detto: traggono gran parte del proprio reddito d’impresa dal turismo, che da mesi è fermo, e nemmeno la breve riapertura estiva è bastata alla ripresa del settore”.

Scaturiscono da qui una serie di richieste che il settore ha avanzato a livello regionale e nazionale, confidando nelle misure economiche che il governo metterà in campo con l’atteso “Decreto sostegno”.

“Il settore – spiega Folli – ha bisogno di ristori a fondo perduto calcolati sull’intero periodo dell’emergenza Covid e commisurati agli effettivi cali di fatturato subiti. Inoltre, bisogna mettere a punto una serie di agevolazioni che tengano conto della forte riduzione di attività subita durante l’emergenza: premi assicurativi, bolli, tariffe sui rifiuti vanno ricalcolate in base ai pochi chilometri percorsi dall’inizio del 2020. E non bisogna dimenticare gli investimenti che il settore ha dovuto sostenere per dotarsi di dispositivi di protezione anti Covid, nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.

A livello regionale serve maggiore integrazione tra pubblico e privato: “l’emergenza Covid – spiega Folli – con la necessità di ridurre la percentuale di posti occupati, ha accresciuto la richiesta di mezzi  per il trasporto pubblico locale. Sarebbe quindi importante rispondere alla maggiore richiesta con un maggiore coinvolgimento delle imprese private nel trasporto pubblico locale, nella sostituzione di linee ferroviarie e nel trasporto scolastico. I contratti di trasporto scolastico vanno  inoltre prorogati e vanno previsti equi rimborsi erogati direttamente alle imprese e non tramite le amministrazioni comunali”.

 

tag:

PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it