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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Previsto per maggio 2016. L’assessore Donini: “Risarcimento doveroso per i disagi subiti dagli utenti. Intanto acceleriamo nel rinnovo dei mezzi”. Costo complessivo per l’operazione, 2,5 milioni di euro

Un mese di abbonamento gratuito (maggio 2016) per i pendolari. L’ha previsto la Regione, come risarcimento per i disagi legati ai disservizi dello scorso anno. La gratuità interessa i titolari di abbonamenti con origine e/o destinazione in Emilia-Romagna, di entrambe le imprese ferroviarie – Trenitalia e Tper – che operano in regione. Costo complessivo previsto per l’operazione, 2,5 milioni di euro: sarà coperto con gli accantonamenti derivanti dall’applicazione delle sanzioni.
“Questo mese di abbonamento è un risarcimento doveroso per i disagi subiti dai pendolari della regione – sottolinea Raffaele Donini, assessore alle Infrastrutture e Trasporti – , con particolare riguardo al malfunzionamento degli impianti di climatizzazione. Si tratta di una compensazione, parziale, perché solo con mezzi nuovi il servizio potrà fare realmente quel salto di qualità che è un diritto per gli utenti e una priorità per noi. Per questo, in attesa del radicale rinnovo del parco rotabile previsto dalla gara, stiamo lavorando per mettere in servizio materiale nuovo anche in questa fase transitoria”.
Le modalità per ottenere il mese gratuito sono quelle già adottate nel 2013; come regola generale, i titolari degli abbonamenti dovranno presentarsi alle biglietterie dell’impresa ferroviaria che li ha emessi a partire dal 24 aprile fino al 30 giugno 2016 per il ritiro del bonus. Unica eccezione, gli abbonamenti annuali “Mi Muovo” venduti da Tper, per i quali ci si dovrà rivolgere alle biglietterie di Trenitalia, e gli abbonamenti mensili Ferrobus di Tper per l’area bolognese. Nel dettaglio, i principali casi Trenitalia e Tper.
TRENITALIA
Abbonamenti mensili:
Presentando due abbonamenti – acquistati in biglietteria o online, o da rivendite esterne o macchine emettitrici – e utilizzati nel periodo gennaio – aprile 2016 viene rilasciato un abbonamento gratuito valido per il mese di maggio.
Abbonamenti annuali e annuali studenti:
Per quelli che scadono tra il 30 aprile 2016 e il 30 aprile 2017, la validità viene prorogata di un mese; per quelli scaduti nel periodo tra il 31 gennaio 2016 e il 30 aprile 2016, e non rinnovati, sarà rilasciato un abbonamento mensile gratuito valido per il mese di maggio.
Abbonamenti mensili “Mi Muovo Mese” e abbonamenti annuali “Mi Muovo” e “Mi Muovo studenti” (inclusi quelli emessi dalla società Tper):
La gratuità viene riconosciuta limitatamente al percorso Trenitalia con le stesse modalità previste per gli abbonamenti mensili, annuali e annuali studenti.
Abbonamenti mensili integrati Tper e Tep:
La gratuità viene riconosciuta limitatamente al percorso Trenitalia con le stesse modalità previste per l’abbonamento mensile
Abbonamento “Mi Muovo Frecciabianca – Intercity”con estensione regionale.
Presentando due abbonamenti utilizzati nel periodo gennaio – aprile 2016 viene rilasciato un abbonamento gratuito valido per il mese di maggio relativo ai soli servizi regionali.
Abbonamento annuale acquistato con le convenzioni di mobility management:
Il riconoscimento del bonus avviene con le stesse modalità dell’abbonamento annuale.
TPER
Le biglietterie Tper e le rivendite autorizzate emetteranno dal 24 aprile e fino al 30 giugno 2016 i titoli di viaggio gratuiti per gli abbonati al servizio ferroviario Tper, le integrazioni al trasporto urbano scontato per i titolari di abbonamento “Mi Muovo” annuale o mensile
Abbonamento mensile ferrobus:
Con due abbonamenti obliterati tra gennaio e aprile 2016, sarà rilasciato un abbonamento valido per il mese di maggio 2016 sulla sola tratta ferroviaria.
Nelle biglietterie Trenitalia verrà rilasciato un titolo gratuito valido per il mese di maggio 2016 solo sulla tratta ferroviaria. Presentando poi l’abbonamento alle biglietterie Tper (dal 24 aprile al 24 maggio 2016) gli utenti potranno acquistare un titolo speciale “mensile ferrobus maggio 2016” per poter utilizzare in quel mese le linee suburbane ed extraurbane Tper sulle medesime direttrici extraurbane “Ferrobus”: Porrettana, Galliera e Persicetana.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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