Skip to main content

Da: Regione Emilia Romagna

Ha uno spiccato accento romagnolo la ventunesima edizione della Milanesiana, il festival di letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto ed economia ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi, che dal 29 giugno al 6 agosto partirà da Milano, viaggerà l’Italia e terminerà il suo percorso, appunto, in quattro località della Romagna.

Incontri, concerti, dialoghi e grandi ospiti, dal 3 al 6 agosto, coloreranno le piazze e gli spazi aperti di Gatteo a Mare, Santarcangelo di Romagna, Forlimpopoli e Cervia-Milano Marittima, quattro luoghi simbolici dell’estate romagnola che, nonostante i mesi di emergenza, puntano ad accogliere turisti da tutta Italia e non solo puntando anche sulla sperimentazione artistica e l’originalità che da sempre contraddistingue lo stile del Festival. Soprattutto, quattro momenti per ricordare grandi personalità dell’Emilia-Romagna in occasione di altrettanti anniversari: la Notte Romagnola di Gatteo a Mare rende omaggio al musicista Secondo Casadei a cinquant’ anni dalla morte; Santarcangelo di Romagna ricorda i centenari di Federico Fellini e Tonino Guerra mentre è a Pellegrino Artusi, nei duecento anni dalla nascita, che è dedicato l’appuntamento di Forlimpopoli. L’edizione 2020 de La Milanesiana terminerà poi il suo viaggio il 6 agosto nel Comune di Cervia a cui la Fondazione Elisabetta Sgarbi donerà l’opera d’arte realizzata da Marco Lodola “La Rosa”, che troverà la sua ideale collocazione proprio nella località romagnola nota come “Città giardino”.

La presentazione del programma oggi in Regione nel corso di una videoconferenza con il presidente, Stefano Bonaccini, insieme all’assessore al Turismo, Andrea Corsini, all’ideatrice della Milanesiana, Elisabetta Sgarbi e, collegati da remoto, i sindaci delle quattro città coinvolte: Gianluca Vincenzi (Gatteo), Alice Parma (Santarcangelo), Milena Garavini (Forlimpopoli) e Massimo Medri (Cervia).

“Negli ultimi cinque anni in Emilia-Romagna abbiamo investito sulla cultura, raddoppiando i fondi, anche come elemento di sviluppo e valorizzazione dei nostri territori. Scelta ancor più strategica oggi, sia per sostenere i nuovi mestieri e chi nell’economia arancione, quella della creatività, ha e aveva trovato un’occupazione, sia per sostenere la ripartenza dopo il lungo lockdown- commenta Bonaccini- Gli eventi di qualità rimettono a valore l’attrattività della nostra regione, sono quindi contento che un festival consolidato come ‘La Milanesiana’ abbia scelto la Romagna e la Riviera per quattro giornate della rassegna. Credo non sia un caso: disponiamo di un’identità e una reputazione che ci rendono un territorio ‘desiderabile’ per i turisti, che qui possono provare esperienze uniche, dal mare alla montagna, dai cammini e gli itinerari alle città d’arte, con eccellenze e marchi conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. E anche con ‘La Milanesiana’ possiamo dire che L’Emilia-Romagna c’è, è ripartita e guarda al futuro con fiducia”.

“L’arrivo in Romagna della Milanesiana è una novità importante e gradita- afferma l’assessore Corsini-. Il 2020, così come il 2021 con Dante, doveva essere, e in parte comunque sarà, per la nostra regione e per l’intero Paese un anno di grandi eventi e celebrazioni all’insegna della cultura. Oltre a Parma Capitale italiana della cultura, che si protrarrà fino a tutto il 2021, cadono quest’anno i centenari di Federico Fellini e Tonino Guerra e il bicentenario di Pellegrino Artusi. Ora La Milanesiana ci consente di aggiungere un prezioso tassello al nostro cartellone”.

“La Milanesiana arriva in Emilia-Romagna, o meglio, in Romagna- spiega la direttrice, Elisabetta Sgarbi-. Quattro momenti, quattro città per ricordare grandi personalità di questa regione, in altrettanti anniversari (Secondo Casadei, Federico Fellini, Tonino Guerra, Pellegrino Artusi), tra arte, letteratura, musica, cinema. E, in tempi di finti regionalismi, io, orgogliosamente emiliana e orgogliosamente milanese, ho auspicato questo connubio, questa “Milanesiana di Riviera”, come si intitola la sigla che gli Extraliscio (gruppo romagnolo con un album alle spalle e uno in arrivo) hanno voluto donarci proprio per questi quattro appuntamenti. E non c’è Regione più pertinente al tema di questa ventunesima Milanesiana: i colori. Lo spirito di questa regione, che mi anima, sarà d’esempio per superare ogni difficoltà”.

I colori sono il tema scelto da Claudio Magris per questa edizione del festival, il collegamento di un lungo viaggio fatto di oltre 40 appuntamenti e cento ospiti che, come di consueto, parte dalla Lombardia per poi proseguire nelle Marche, Veneto, Campania, e terminare con una quattro giorni di omaggi ai colori della Romagna, dove i protagonisti saranno personalità e artisti come Paolo Fresu, Vittorio Sgarbi, Piero Chiambretti, Oscar Farinetti, Giulio Ferroni, Orietta Berti, Antonio Dipollina e tanti altri.

Infine, saranno romagnole anche le sigle, “Il Ballo della Rosa”, “Milanesiana di Riviera”, “E la nave arriverà”, composte ad hoc per l’edizione 2020 dal gruppo musicale romagnolo e apolide che ha radici nella grande tradizione del liscio, Extraliscio – Punk da balera.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it