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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Per la prima volta in Emilia Romagna gli arrivi di turisti stranieri negli agriturismi superano in estate i turisti italiani. È la stima di Terranostra Emilia Romagna sulla base degli arrivi tra maggio ed agosto nelle oltre 1.500 aziende agrituristiche regionali. Sono stati più di 96 mila gli arrivi dall’estero – comunica Terranostra Emilia Romagna – mentre quelli italiani si sono attestati sui 75 mila. Un risultato – commenta Terranostra – dovuto in larga parte all’Expo e alla facilità di raggiungere la nostra regione dal capoluogo lombardo, ma anche alla fama dell’enogastronomia emiliano romagnola, che ha costituito un forte richiamo per i visitatori della rassegna mondiale sul cibo. In totale negli agriturismi regionali – rileva Terranostra Emilia Romagna – le presenze sono state 900 mila, con una prevalenza in questo caso degli italiani la cui permanenza media in azienda è stata di 7,3 giornate, contro le 4,7 giornate degli stranieri.
Il richiamo principale in linea con il tema dell’Expo – commenta Terranostra regionale – è stato senz’altro il cibo, rappresentato da 41 prodotti Dop e Igp, tra cui prodotti famosi a livello mondiale come il Parmigiano Reggiano, il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma, la Mortadella di Bologna e i tanti salumi Dop. Ma di forte richiamo sono stati anche i 378 prodotti tipici, tra cui la spalla di San Secondo, l’erbazzone, i cappelletti, le tagliatelle, i tortellini e i 20 vini Doc e Igt che si incontrano lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini.
Dopo l’enogastronomia, il secondo motivo di richiamo – secondo Terranostra Emilia Romagna – è stato senz’altro il desiderio di scoprire il territorio, con le sue bellezze ambientali e il suo patrimonio culturale. Oltre la metà delle aziende agrituristiche dell’Emilia Romagna di trova infatti all’interno o nelle immediate vicinanze dei 2 parchi nazionali, dei 14 parchi regionali e delle 35 tra oasi e riserve naturali e 16 aree protette presenti in regione. A tutto ciò si aggiunga che ogni agriturismo è in prossimità di città d’arte e di borghi e paesi tra i più belli d’Italia.
La crescita delle presenze in agriturismo – commenta Terranostra Emilia Romagna – dovrebbe trovare un ulteriore incentivo con l’adozione del nuovo sistema di classificazione delle aziende agrituristiche adottato a livello regionale il 26 agosto scorso, che dovrebbe diventare operativo in tutte le aziende entro sei mesi. Analogamente al sistema degli alberghi e dei campeggi – informa Terranostra regionale – ogni agriturismo verrà contrassegnato con un numero di girasoli in base alla qualità del confort, dell’accoglienza, del contesto ambientale in cui colloca, in modo da consentire ad ogni turista di scegliere in modo facile e semplice l’agriturismo che maggiormente risponde alla sua richiesta di vacanze nel verde.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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