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L’accordo firmato oggi a Bergantino (Ro). L’assessore Corsini: “Tre Regioni insieme per promuovere le eccellenze dei territori dove si trovano storiche vie di testimonianza della devozione popolare e luoghi di grande attrattività naturalistica e culturale”

Bologna – Recuperare e valorizzare tracciati di antichi percorsi devozionali (per giubilei e pellegrinaggi) e di collegamento alle principali vie come la Francigena, la Romea Strata e il Cammino di S.Antonio in una prospettiva di accoglienza e proposta culturale e turistica, nonché naturalistica e storica. È l’idea che sta alla base del protocollo Lover (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) firmato oggi al Museo della Giostra di Bergantino (Ro) dagli assessori Cristina Cappellini per la Lombardia, Federico Caner per il Veneto e Andrea Corsini per l’Emillia-Romagna.
Il territorio che fa da cerniera tra Veneto e Romagna e tra Lombardia e il mare, comprende leterre tra i fiumi Adige, Oglio, Garda, Mincio, Po e le vie d’acqua collegate.

“Attraverso questa iniziativa- ha affermato l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini – le tre Regioni, con il supporto delle tre città capofila (Mantova per la Lombardia, Bergantino (Ro) per il Veneto e Bondeno (Fe) per l’Emilia-Romagna), le Diocesi e i soggetti interessati nello sviluppo del territorio, intendono offrire ai visitatori percorsi di avvicinamento all’interno di questi paesaggi, in modo tale da assicurare la piena percezione e l’utilizzo sostenibile di questo ingente e diffuso patrimonio culturale, naturale di devozione storica e popolare”.

Si tratta di un ’area oggetto di significative trasformazioni, previste dagli strumenti della programmazione e pianificazione regionale, che potranno generare importanti impatti sul benessere delle comunità locali. E che racchiude anche importanti valori storico-culturali, come le città d’arte di Verona e Mantova -Sabbioneta, riconosciute dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità” e poli di eccellenza sotto il profilo economico come Bergantino, città dove si è svolta la firma del protocollo, sede del “Distretto nazionale della Giostra”, il sistema lombardoveneto delle “Terre del Riso” e il territorio del Bondenese in provincia di Ferrara. Alcuni dei cammini al centro del protocollo fanno parte dei 14 percorsi dei pellegrini in Emilia-Romagna, mete di turismo religioso attorno alle quali ruotano mondi riconducibili all’arte, all’esperienza sostenibile e slow, alla tradizione e alle eccellenze del territorio. Il protocollo prevede anche la costituzione di una “libreria” di informazioni (su base informatica e cartacea) che comprenda i vari tipi di percorsi (di interesse culturale, devozionale, ambientale, naturalistico, sportivo) comprendente per ciascun itinerario l’illustrazione dei diversi beni, valori e situazioni territoriali presenti. La firma del protocollo segue altre azioni di collaborazione istituzionale per favorire processi di valorizzazione territoriale, come la dorsale cicloturistica Ven-To da Venezia a Torino, la Ciclovia del Sole da Verona a Firenze, la Ciclovia del Garda (Garda by bike) e l’adesione al Contratto del Fiume Mincio.

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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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