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da: relazioni esterne Associazione Merkaba Eventi

Il ferrarese Pambianchi non entra nel lotto. Straordinario successo della Brass Band (AMF) e del duo Castellari – Dall’Olio

Nulla di fatto per il 17enne Gregorio Pambianchi, l’unico ferrarese in gara all’ultima selezione Emilia Veneto del concorso canoro nazionale “Una Voce per Sanremo 2014 – sezione editi” tenutasi al Teatro Tosi di S. Maria Maddalena di Occhiobello, che non potrà avere la soddisfazione di aggiungersi alla compagine di giovani promesse nostrane già promosse ai nazionali: Alice Guerzoni 29 anni di Ferrara, Denis Mazzini, 21 enne di Portomaggiore e Noemi Ragazzi 17enne di Bondeno. Trionfo invece per Valerio Guerra il 16enne padovano originario di Benevento che, con una formidabile interpretazione della canzone Tutto quello che un uomo di Sergio Cammariere, sbaraglia la concorrenza. Seconda piazza per la 20enne Arianna Giusa di Lugo, mentre terze a pari merito si sono piazzate; Cristina Chiarini 19enne lughese e Chiara Giovannini 24enne di Alfonsine. Nel corso della serata è stato attribuito il premio Merkaba per meriti artistici al musicista e compositore Claudio Castellari che si è esibito al piano con Isabella Dall’Olio, come voce solista, in un magico momento che ha stregato il pubblico. Apprezzate le esibizioni degli ospiti: l’ affermata band rodigina de I Motel Siffredi che ha presentato un brano tratto dal loro ultimo album, Sogni poesie o piccole scuse, pubblicato da San Luca Sound (partner della manifestazione) e della giovane cantante di Occhiobello Laura Ballani, giunta al terzo posto assoluto nelle finali nazionali dello scorso anno. Lunghi applausi per i due interventi musicali della straordinaria orchestra Brass Band (Associazione Musicisti di Ferrara), capitanata dal direttore Ambra Bianchi, presente con una ventina di elementi. Lo spettacolo organizzato dall’Associazione Merkaba Eventi, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Occhiobello e l’indispensabile apporto di Ikebana, Cantine Zanatta e Fotofactoryfé è stato ben condotto dalla coppia formata da Vito Guidera in arte ViGù e dall’attraente modella Valeria Tamburin. Conclusione con tutti in scena con il giusto tributo anche per le altre giovani promesse canore: Maria Andrea Bacchini, Anna Pieri, Valentina Vettorello e Silvia Ghirardini.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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