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Da organizzatori

SIPARIOSTELLATO SI CONCLUDE CON IL NUOVO SPETTACOLO DI CRISTIAN CORREGGIOLI
Il debutto dello spettacolo La Voce delle Cose chiude la rassegna al Teatro Barattoni

Giunge al termine la prima edizione di SipariOstellato, la stagione teatrale diretta da Massimiliano Venturi in collaborazione con l’Associazione il Ragno d’Oro, e che ha visto per la prima volta in rete il Teatro Barattoni con la Sala Polivalente di Palazzo Bellini a Comacchio. Una partnership che ha contribuito a rilanciare la programmazione ostellatese, che ha visto oltre 700 spettatori partecipare ai cinque spettacoli serali fino ad ora presentati, ed una grande partecipazione anche agli appuntamenti pomeridiani per ragazzi e famiglie, anch’essi gemellati con Comacchio.
La programmazione al Teatro Barattoni giunge ora al termine con un’anteprima: venerdì 13 aprile alle ore 21 andrà infatti in scena in esclusiva il nuovo spettacolo di Cristian Corregioli, in arte ‘Ciura’, che il protagonista stesso presenta così: ‘In un epoca come quella attuale, dove siamo sempre a bocca aperta per profondere miriadi di parole, ci preoccupiamo mai delle cose che ci circondano? Cosa penseranno di me i miei mobili? E la mia caffettiera, o i miei libri? Cosa direbbero, se potessero, loro di me? Forse già lo fanno, ma non riusciamo ad ascoltarli, a coglierne la voce, perché nella nostra conoscenza ed intelligenza sta via via scomparendo una cosa fondamentale come l’immaginazione, e quella capacità che ci permette di vivere a pieno e liberi dagli schemi. Grazie ad un trasloco immaginario sulla scena del teatro, dove anche l’impossibile si realizza, mobili e oggetti di uso domestico cominceranno a vivere di vita propria, parlando, esprimendo concetti e visioni del mondo dal loro particolarissimo punto di vista, tra buona musica e ironia.’
Assieme a Correggioli in scena Marco Grassi, Nora Bonazza, Dario Schincaglia, Marco Orioli al piano e Andrea Zaffoni alla chitarra; assistenza dietro le quinte a cura di Nadia Libanori, suono e luci di Roberto Chendi, immagine di Pavel Gudder.
Il costo del biglietto è di 10 €, under 18 8 €. La prevendita è disponibile on line sul sito www.sipariostellato.it. Aggiornamenti in tempo reale sulle pagine Facebook ‘Sipariostellato’ e ‘Comacchio a Teatro’. Inizio spettacolo ore 21. Biglietteria aperta il giorno di spettacolo a partire dalle ore 20:00. La prossima settimana terminerà anche la programmazione teatrale a Comacchio: venerdì 20 è infatti atteso Giobbe Covatta, con lo spettacolo La Divina Commediola, che ha già fatto registrare in prevendita il tutto esaurito. Infoline al 349 0807587.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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