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Da Organizzatori

Benvic Europe e Destetech, la multinazionale e la start up per l’innovazione sostenibile.
Le due aziende si sono incontrate all’”Aperitivo con il manager” promosso da Federmanager Ferrara.

Ferrara, 12 luglio 2017 – Compie un mese la collaborazione tra Benvic Europe spa, leader nella produzione di compound di PVC con sede in Italia a Ferrara ma anche in Francia e Spagna e Destetech srl, startup innovativa operante nel settore delle tecnologie sostenibili per l’architettura.
Le due imprese estensi hanno avuto l’opportunità  di incontrarsi e avviare un proficuo rapporto di collaborazione dando seguito all’esigenza di coniugare le rispettive attività  aziendali con l’attività  di ricerca, durante uno dei seminari del ciclo “Aperitivo con il manager” organizzato da Federmanager Ferrara – associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia – per approfondire le tematiche degli stili manageriali e della conduzione d’impresa.
“L’innovazione – ha dichiarato Luca Lussetich, direttore dello stabilimento ferrarese di Benvic Europe – costituisce parte essenziale dell’attività  di Benvic che ha come priorità  il perfezionamento continuo della qualità  dei propri prodotti e l’identificazione di soluzioni innovative.”
Infatti Benvic ha recentemente istituito la cellula “Business Innovation” con lo scopo di ricercare e raccogliere idee, al fine di individuare progetti innovativi che possano generare valore aggiunto per l’azienda.
“Per portare avanti tali progetti – continua Lussetich – Benvic ha pensato di avvalersi del supporto di organizzazioni esterne presenti sul territorio con cui instaurare delle collaborazioni come ad esempio università, laboratori e startup.”
In quest’ottica si inserisce la collaborazione con Destetech, con la quale è stata avviata una sperimentazione nel settore dei materiali per l’edilizia che ha già  dato i suoi frutti grazie alla realizzazione di alcuni campioni. Le due aziende hanno quindi deciso di mettere a disposizione l’una dell’altra il proprio know how con l’obiettivo, in questo caso finalizzato al risparmio energetico, di individuare modalità efficaci di interazione tra il polivinilcloruro (PVC) e i materiali a cambiamento di fase (PCM – phase change materials).
“Si tratta di materiali altamente innovativi – spiega Alessia Musumeci, amministratore di Destetech e ideatrice della startup – che sfruttano la transizione di fase per accumulare e rilasciare calore latente fungendo da accumulatori di calore. L’interazione avviene attraverso processi di miscelazione e successiva estrusione della miscela, per generare un materiale da costruzione ad elevato contenuto tecnologico.”
Per fare questo Benvic ha messo a disposizione i propri laboratori, dotati di apparecchiature di controllo e di test di alta tecnologia.
Musumeci ha conseguito la laurea in architettura presso l’Università degli Studi di Ferrara nel 2014 ed ha potuto avviare la sua attività di ricerca grazie a una borsa di studio messa a disposizione dal Consorzio Futuro in Ricerca, organizzazione non-profit a partecipazione pubblica e privata i cui obiettivi principali sono la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane, scientifiche, tecnologiche ed economiche del territorio ferrarese. La sua startup è licenziataria di una privativa industriale relativa all’utilizzo dei materiali a cambiamento di fase nei componenti per l’architettura sostenibile.
“L’esperienza di Benvic e Destetech – ha sottolineato Giorgio Merlante, presidente di Federmanager Ferrara – è un esempio di come fare rete a livello di territorio sia di primaria importanza, sia per le aziende affermate, che possono trovare nuove occasioni di confronto, sia per le startup, che vengono così messe in grado di utilizzare strumenti altrimenti fuori dalla loro portata, ma per loro natura stimolate e portate all’innovazione. Questa collaborazione ci spinge ancora di più a creare occasioni di incontro per creare sinergie e mettere in contatto le realtà industriali presenti sul territorio ferrarese.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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