Skip to main content

 

Sanità. Un altro riconoscimento per la sanità emiliano-romagnola: alla direttrice del Centro regionale sangue, Vanda Randi, consegnata oggi la Croce al merito della Fiods (Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue). Donini: “Un premio per il lavoro svolto da tutta la nostra rete trasfusionale, che nonostante l’emergenza Covid ha saputo tenere e continuato a cedere unità di sangue ad altre regioni deficitarie”.

L’onorificenza anche a Dario Bresciani, presidente Avis comunale Bologna. Nel 2020, nonostante la pandemia, nessuna situazione di carenza in regione, con il bilancio unità raccolte/trasfuse positivo. Lo scorso anno cedute ad altre regioni oltre 10mila unità di sangue. Buoni i dati del primo trimestre 2021.

Bologna – Un altro riconoscimento per la sanità emiliano-romagnola, in particolare per il sistema regionale delle donazioni di sangue che da anni, per la sua solidità e capacità innovativa, è in grado non solo di mantenere l’autosufficienza ma di aiutare i territori che non ce la fanno.

Ad essere premiata oggi – nella Casa dei Donatori di sangue di via dell’Ospedale, a Bologna – è la direttrice del Centro regionale sangue e del Servizio trasfusionale metropolitano dell’Ausl di Bologna, Vanda Randi, insignita questa mattina della Croce al Merito della Fiods, la Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue. Il riconoscimento è stato assegnato anche a Dario Bresciani, presidente Avis comunale Bologna.

Con l’occasione, è stato anche fatto il punto sull’andamento delle donazioni di sangue in Emilia-Romagna, che neppure nel 2020 ha registrato situazioni di carenza, con il bilancio unità raccolte/trasfuse comunque positivo nonostante il lieve calo delle unità raccolte dovuto alla pandemia; non solo, perché la regione ha contribuito anche lo scorso anno all’autosufficienza nazionale, cedendo ai territori deficitari oltre 10mila unità di sangue. E il primo trimestre 2021 mette a segno un consistente incremento sia delle unità di sangue intero raccolte (+7,1%), sia delle unità raccolte in aferesi (+16,5%).

“La Croce al Merito è la massima benemerenza assegnata dalla Federazione- sottolinea Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute -; ad essere premiata è al tempo stesso la professionalità e la competenza della dottoressa Randi e, al tempo stesso, tutta la rete trasfusionale dell’Emilia-Romagna. Una rete che, nonostante la pandemia, ha saputo tenere: sono i dati stessi a confermarcelo e a ricordarci che, in fase emergenziale, la nostra regione ancora una volta è riuscita anche a contribuire all’autosufficienza nazionale. Tutto questo, naturalmente- conclude l’assessore- grazie innanzitutto ai donatori che, con il loro atto volontario e totalmente gratuito, compiono un grande gesto di solidarietà e altruismo”.

“Siamo orgogliosi per questo riconoscimento, che rappresenta il lavoro di squadra di medici, infermieri e tutto il personale del Centro Trasfusionale Unico Metropolitano ogni giorno al fianco dei volontari- commenta Paolo Bordon, direttore generale Azienda Usl Bologna-. Volontari che, insieme ai donatori, sono la vera forza del sistema. Esso ci fa comprendere come la strada intrapresa sia quella giusta perché l’alleanza della nostra Azienda sanitaria con il volontariato e, in particolare, con le associazioni coinvolte nella donazione di organi, cellule e tessuti, ha un valore terapeutico-assistenziale di cui possono godere tutti i cittadini. Il nostro grazie va dunque al volontariato, che ci consente di ‘amalgamare’ il valore sanitario e sociale delle nostre azioni: una grande sfida che solamente insieme possiamo perseguire”.

 

Sangue: i dati 2020 e primo trimestre 2021 in Emilia-Romagna:

Nel 2020, a causa della pandemia da SARS CoV2, sono lievemente diminuite (-2,4%) le unità di sangue intero donate in Emilia-Romagna: 208.000 contro 213.186 del 2019, a fronte di un medesimo calo nel consumo delle unità, dovuto alla riduzione dell’attività clinica ed alla sospensione delle attività chirurgiche.  Sono infatti diminuite del 3% le unità trasfuse (191.904 nel 2020 contro 197.157 del 2019). Il bilancio raccolte/trasfuse, pertanto, è risultato positivo e non si sono create situazioni di carenza.

Aumentate invece le unità raccolte in aferesi, passate da 63.741 a 72.249, con un aumento del 13,3%, risultato tra i migliori a livello nazionale. Inoltre, a luglio 2020, il sistema trasfusionale emiliano-romagnolo ha donato all’ospedale di Kabul 2.730 flaconi di Fattore VIII antiemofilico. Nonostante il periodo emergenziale, dunque, l’Emilia-Romagna è riuscita anche a contribuire all’autosufficienza nazionale, cedendo alle regioni deficitarie 10.195 unità di sangue, a supporto in particolare dei pazienti talassemici.

Nei primi 3 mesi del 2021 si osserva un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2020, sia delle unità di sangue intero raccolte (+7,1%, ossia 55.596 contro 51.929), sia delle unità raccolte in aferesi (+16.5%, e dunque 19.059 contro 16.361 del 2020), confermando la stabilità e l’efficienza del sistema sangue regionale, l’importanza della collaborazione tra istituzioni e volontariato del sangue e il valore della solidarietà che da sempre caratterizza l’Emilia-Romagna.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it