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Da ufficio stampa

Annunciata, inoltre, la prima assunzione di un giovane, a seguito del tirocinio, all’impresa Andalini di Cento

Compie il primo anno di vita Crescere in Digitale, il progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato da Unioncamere in partnership con Google per la formazione sulle competenze digitali dei giovani disoccupati iscritti a Garanzia Giovani. A un anno di distanza, la Camera di commercio di Ferrara ha avviato ben 13 tirocini (97 le imprese ferraresi di tutte le dimensioni e settori disponibili ad accogliere tirocinanti) e organizzato 5 laboratori. Inoltre, comunicano con soddisfazione dall’Ente di Largo Castello, il pastificio Andalini di Cento ha assunto, a tempo determinato, una giovane “digitalizzatrice” a seguito del tirocinio con “Crescere in digitale” e sono annunciate altre assunzioni.

Crescere in Digitale è stato inaugurato a settembre 2015 presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla presenza del Ministro Giuliano Poletti e dei rappresentanti di Google e Unioncamere. Il progetto, che punta a rafforzare l’occupabilità dei giovani italiani e a favorire la digitalizzazione delle piccole e medie imprese, prevede un percorso formativo composto da diverse fasi: 50 ore di training online, laboratori sul territorio e fino a 3.000 tirocini retribuiti con 500 euro mensili nelle imprese italiane. Le aziende, in caso di assunzione al termine del tirocinio, possono beneficiare di incentivi fino a 6.000 euro. Attraverso il training online sulla piattaforma www.crescereindigitale.it, i cui contenuti sono stati definiti dal comitato scientifico del progetto, i partecipanti hanno l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze dell’ecosistema digitale e apprendere come il web possa essere un valido strumento per supportare la crescita e la visibilità internazionale delle aziende.

Il progetto – fa sapere la Camera di commercio – continuerà nel 2017 con l’obiettivo di organizzare nuovi laboratori sul territorio e raggiungere quota 30 tirocini attivati. Il corso rimane completo di tutte le sue parti, con 17 sezioni che spaziano dalla creazione di un sito web/mobile al marketing sui motori di ricerca, toccando i temi delle piccole e medie imprese online, l’e-commerce, l’export e l’innovazione d’impresa.

“È stato un anno pieno di soddisfazioni, ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara. Ogni giorno abbiamo incontrato giovani in cerca di occupazione che hanno visto in Crescere in Digitale un’opportunità concreta di formazione. Ma la risposta più incoraggiante è stata quella delle imprese ferraresi, le cui offerte di tirocinio superano il numero dei ragazzi e delle ragazze disponibili. È la dimostrazione più evidente – ha concluso Govoni – che scommettere sulle competenze digitali crea lavoro”.

I giovani iscritti attraverso la piattaforma nazionale www.crescereindigitale.it aumentano di settimana in settimana: sono oltre 54.000, di questi più di 31.000 hanno portato a termine il primo modulo e poco meno di 5.000 hanno completato tutto il corso. Se in tanti si iscrivono, per adesso però chi arriva a superare il test finale è ancora una piccola parte. I giovani che superano il test sono selezionati per partecipare, 50 alla volta, ai laboratori sul territorio, un’occasione per incontrare i selezionatori delle aziende (25 in media per laboratorio). Durante i laboratori sul territorio le imprese descrivono ai giovani la propria attività “in pillole”, con specifico riferimento al digitale, ed effettuano cinque colloqui conoscitivi per poi scegliere fino a tre ragazzi.

Per informazioni: info@crescereindigitale.it oppure Ufficio Relazioni con il Pubblico della Camera di commercio di Ferrara (urp@fe.camcom.it-Tel 0532/783.802-914).

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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